Appropriatezza clinica, organizzativa e prescrittiva farmacologica - Studio osservazionale
In Sanità il termine appropriatezza è la misura di quanto una scelta o un intervento diagnostico o terapeutico sia adeguato rispetto alle esigenze del paziente e al contesto sanitario e sociale.
Essa è indice di qualità del servizio stesso, costituisce la leva fondamentale per lo sviluppo di un servizio sanitario adeguato, in un'ottica di maggiore efficienza, efficacia ed equità.
La sua improrogabile necessità non può essere dovuta solamente alle conseguenze della revisione della spesa sanitaria (spending review), essa è anche frutto della esigenza di ottimizzare la prestazione sanitaria e di salvaguardare la Qualità della Vita (Quality of Life Years, QALY) dei pazienti.
L'efficienza e l'efficacia, ossia l'appropriatezza organizzativa e clinica identificano un buon Servizio Sanitario nei suoi ambiti, ospedaliero, territoriale e di prescrizione farmacologica.
L'appropriatezza prescrittiva farmacologica gioca a sua volta un ruolo importantissimo, dato che la non corretta salvaguardia di essa costituisce fonte di gravi problemi per la salute del cittadino., in particolare per quel che riguarda l'uso improprio dei farmaci.
In questa ottica è stato compiuto uno studio presso il Servizio Farmaceutico Territoriale di Vicenza volto a raccogliere ed analizzare i dati di prescrizione, a livello territoriale, dei farmaci Inibitori di Pompa Protonica, PPI.
Con questi dati è stato possibile mettere in evidenza il grado di inappropriatezza prescrittiva relativo a tali farmaci sulla base degli indicatori di consumo, di prescrizione e di aderenza al trattamento ed agli standard prescrittivi. I risultati ottenuti sono stati confrontati con quelli emersi a livello nazionale in uno studio compiuto dall'OSMED (Osservatorio sull'Impiego dei Medicinali) contenente i dati raccolti presso diverse ULSS di Italia ed elaborati da CliCon - società di rilevazione e analisi dati di tipo clinico-sanitario.
Gli indicatori di performance rilevati da CliCon, sulla base dei dati raccolti dall'OSMED, sono stati progettati per valutare l'aderenza delle modalità prescrittive attuate in pratica clinica rispetto a standard terapeutici predefiniti (sulla base delle evidenze scientifiche, delle linee guida, delle note ministeriali, dei piani terapeutici); tali indicatori sono stati calcolati in relazione a specifiche dimensioni (e.g. classi di età, sesso, nuovo/pregresso trattamento, livello di rischio) o contesti organizzativi (eg, Regione, ASL, MMG).
Lo studio OSMED si è potuto avvalere di dati clinici ed epidemiologici non disponibili per lo studio compiuto a Vicenza, pertanto i valori degli indicatori, in particolar modo quelli di aderenza agli standard prescrittivi (sulla base dei dati clinici riportati nelle cartelle cliniche o dei dati amministrativi presenti nelle Schede di Dimissioni Ospedaliera) riscontrati dall'OSMED, sono più adeguati.
L'entità della presunta o reale inappropriatezza sono in ogni caso confrontabili e testimoniano la necessità di un adeguamento a linee di comportamento prescrittivo più consone con il fine non ultimo e non trascurabile, di una migliore equità distributiva della assistenza sanitaria assieme a quello di una maggiore qualità, efficacia ed efficienza, della stessa.
Accanto a questi propositi di rilievo resta la necessità di un maggiore e severo controllo da esercitare sui trials, slegandoli dagli interessi dell'industria del farmaco e di prodotti diagnostico terapeutici che sono, a volte, in netto contrasto con gli obiettivi di qualità e appropriatezza del Servizio Sanitario, della sanità in genere e della prescrizione farmaceutica in particolare.
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Informazioni tesi
Autore: | Luigino Menegatti |
Tipo: | Laurea II ciclo (magistrale o specialistica) |
Anno: | 2013-14 |
Università: | Università degli Studi di Padova |
Facoltà: | Medicina e Chirurgia |
Corso: | SCIENZE DELLE PROFESSIONI SANITARIE TECNICHE DIAGNOSTICHE |
Relatore: | Luciana Bonfante |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 72 |
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