La volontà del volontario. Scegliere il volontariato al tempo della crisi economica nella provincia di Rimini
Il lavoro parte dall'assunto che sia usuale oggi osservare un gran numero di cittadini impegnati in attività di volontariato, nonostante la "crisi economica". Si è cercato quindi di indagare quali siano le motivazioni che spingono un individuo alla scelta razionale di tale attività privilegiando i bisogni di terzi. Per fare ciò, dopo aver inquadrato il panorama storico-sociologico nel quale si sono sviluppati l'individuo postmoderno ed il volontariato, si è messa in atto una ricerca esplorativa, basata su mixed-methods quanti-qualitativi, che, opportunamente corretta da vizi sistematici e metodologici emersi, potrà fungere da base operativa per una più ampia e futura analisi.
Dopo aver individuato 3 associazioni che operano nella provincia di Rimini, sulla base di alcune loro peculiarità, si è proceduto in una prima fase (quantitativa) alla somministrazione ai volontari di 40 questionari con domande attinenti alle caratteristiche anagrafiche, biografiche e motivazionali. L'intenzione era di eseguire un campionamento, sulla base dei risultati ottenuti, per individuare i soggetti da intervistare e per ampliare i temi da indagare nelle interviste faccia-a-faccia. Nella seconda fase (qualitativa) sono state effettuate 11 interviste non strutturate ai volontari selezionati, toccando in parte i temi emersi dai risultati della sezione motivazionale del questionario e in parte i temi descritti nella panoramica analitica sul volontariato, oltre a registrare ciò che i soggetti hanno descritto di loro iniziativa.
A livello metodologico sono emersi alcuni vizi sistematici nella parte quantitativa, tra cui la parziale compilazione della sezione attinente alle motivazioni e la scarsa adesione alle interviste (richiesta al fondo del questionario stesso). Appare quindi necessaria, in questa fase, una modifica strutturale del questionario e la riduzione dell'eccessivo distacco tra l'osservatore e i volontari, ad esempio integrando l'indagine con alcuni focus-group. Il contatto tra osservatore e osservato, è invece risultato produttivo nelle interviste in profondità, permettendo di individuare tre idealtipi di volontari: volontario di "principio" (agire razionale orientato al valore, funzioni motivazionali other-oriented); volontario di "carriera" (agire razionale orientato allo scopo, funzioni motivazionali self-oriented); volontario di "necessità-virtù" (agire razionale orientato allo scopo e motivazioni self-oriented che diventano con il tempo orientate al valore e other-oriented). È emerso inoltre che: la scelta razionale compiuta dai volontari ha alla base motivazioni costituite da intrecci complessi che sono compresenti sia in natura strumentale che pro-sociale; le funzioni self-oriented si manifestano con maggior intensità e soddisfazione rispetto alle motivazioni other-oriented, in special modo nei "giovani" (mentre nei volontari più "anziani" parrebbe predominante la funzione valoriale); più che al concetto puro del dono altruistico e disinteressato, le azioni si possono apparentare al principio di reciprocità, fondata sul valore della solidarietà; si ha la creazione di una identità collettiva attraverso la valorizzazione dell'identità individuale. Si è osservata la creazione di nuove reti e di nuovi nodi di collegamento tra volontari e con gli utenti, con lo sviluppo per il volontario del capitale sociale. Il miglioramento della capacità relazionali e lo sviluppo del lato pro-sociale per alcuni volontari ha comportato un miglioramento delle condizioni di vita e la fuoriuscita dal precariato sociale. È stata sottolineata l'importanza della non retribuzione dell'attività, che si avvicina però al concetto di "gratuità imperfetta". Non vi è relazione diretta tra la crisi economica e la scelta di fare volontariato, se non in casi molto particolari (idealtipo di "necessità-virtu"): la propensione a cercare lavoro presso organizzazioni di volontariato si è diffusa anche a seguito della ricerca di operatori ad alta professionalità da parte delle associazioni. Emerge infine la sfiducia complessiva nei confronti del welfare state "classico", a favore dell'azione di solidarietà sociale delle organizzazioni di volontariato.
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Informazioni tesi
Autore: | Simone Gabrlele Fiore |
Tipo: | Laurea I ciclo (triennale) |
Anno: | 2013-14 |
Università: | Università degli Studi di Urbino |
Facoltà: | Sociologia |
Corso: | Sociologia |
Relatore: | Yuri Kazepov |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 176 |
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