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INTRODUZIONE
L’idea di questa tesi nasce dall’osservazione dell’ambiente sociale che ci
circonda quotidianamente: il peggioramento delle condizioni economiche nel paese
Italia è sempre più percettibile e i mass-media ne fanno oggetto di discussione in ogni
momento della giornata, enfatizzando gli allarmismi. L’economia reale è “sotto attacco”
e le cause paiono difficilmente comprensibili all’ “uomo medio”; il welfare state è la
prima vittima dei risparmi dello Stato; la disoccupazione risulta essere ai massimi
storici, in particolare quella giovanile, e, come si suol dire, le famiglie “stentano ad
arrivare alla fine del mese”. Nonostante questo scenario “apocalittico” non si può far
finta di non vedere la presenza cospicua di cittadini comuni impegnati costantemente in
ogni sorta di attività di volontariato. Numerose associazioni attive sui territori
impegnano persone per conseguire il bene di un terzo soggetto. Tutto ciò con
considerevole dispendio di energie e tempo, senza ottenerne guadagni economici.
Le stesse associazioni, con i loro volontari, agiscono anche su più ambiti
contemporaneamente: solidarietà internazionale, immigrazione, settore socio-
assistenziale, sanità, cultura, formazione, ambiente, etc.. Alcune hanno tra le proprie
finalità quella di approcciarsi ad una diversa visione dell’economia, al di fuori o
parallelamente all’economia di mercato, inteso come lo “spazio occupato
esclusivamente da agenti che sono motivati all’azione dal fine lucrativo”
(Zamagni,2011: p.21).
Il titolo, volutamente dissonante, vuole mettere in risalto il significato del
sostantivo “volontario”, ovvero “chi di propria spontanea volontà accetta o decide di
fare qualcosa”, così come l’aggettivo “volontario” intende “che nasce da un atto di
volontà, che è liberamente e consapevolmente scelto, deciso, realizzato”, dal suo etimo
latino v ol ē r e , corrispondente allo stesso verbo in lingua italiana (Cortellazzo,2004:
p.1422). Da ciò parrebbe che il volontario sia quindi colui che mette in atto una scelta
pienamente razionale, dotata di senso e indirizzata verso finalità bene precise.
È evidente che gli individui/cittadini che si avvicinano alle associazioni di
volontariato, per prestare la loro opera gratuita, lo fanno con grande senso di altruismo.
È innegabile anche che tale attività favorisca il benessere fisico e psico-sociale di chi vi
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si dedica, offrendo elementi importanti per quel complesso processo di ricerca di senso
della vita che si attua in tutto il suo percorso (Marta e Pozzi, 2007).
Ma cosa spinge gli homines oeconomici alla scelta di impegnare in forma non
retribuita il proprio tempo? Cosa cercano essi in queste associazioni? Si può avvicinare
il volontario ad un idealtipo agente in maniera razionale rispetto allo scopo, o la scelta è
dettata maggiormente da motivazioni etiche e/o ideologiche (di valore)
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? Quale ruolo
gioca nei volontari lutilitarismo e lopportunismo? I volontari, più o meno attivi, hanno
costruito nuove relazioni sociali grazie a questo impegno, creando capitale sociale? Ciò
ha procurato loro vantaggi di qualche tipo?
Per aumentare la comprensione dellindividuo che pone in essere la scelta
dellattività volontaria, si vuole provare a costruire un impianto di ricerca esplorativa di
tipo qualitativo che, tramite interviste, permetta di rappresentare il fenomeno del
volontariato allinterno delle associazioni, in modo da ipotizzare quali siano le
motivazioni e i fini che spingono i soggetti ad avvicinarsi e contribuire attivamente in
tali organizzazioni. Le interviste in profondità si sorreggeranno su una base quantitativa,
nello spirito dei mixed-methods, che permetterà di scegliere i soggetti da intervistare tra
coloro ai quali verrà somministrato un apposito questionario e potrà essere utile al
confronto e allintegrazione dei risultati dellanalisi qu alitativa.
Il fuoco della ricerca è puntato sull individuo/volontario; lambito della ricerca è
ristretto alle associazioni di volontariato che agiscono nel campo della solidarietà
sociale affiancando alla loro attività pratiche di sensibilizzazione ai temi economici;
lorizzonte spaziale individuato è la provincia di Rimini, fucina di divertimenti e svago
e pienamente inserita nelleconomia di mercato che può definirsi globale, ma capace
anche di dare vita ad attività associazionistiche locali in grado di aiutare i cittadini nel
sopperire alla perdita delle certezze dovute alla diminuzione del reddito, alla precarietà
del lavoro, alla riduzione degli investimenti pubblici nel welfare state e alle
diminuzione delle risorse per le politiche sociali; lorizzonte temporale s u cui puntare
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Riprendendo i concetti di agire razionale rispetto a llo scopo (orientando lo scopo ai mezzi e alle
conseguenze) e di agire razionale rispetto al valore (operando al servizio delle proprie convinzioni
come comandato dallimportanza di una causa e senza riguardo alle conseguenze), come concepiti da
Max Weber (Weber, 1922).
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lattenzione è quello più recente della società postmoderna, allincirca dallorigine del
ventunesimo secolo.
Questo lavoro si divide in due parti:
nella prima parte si ritiene necessario inquadrare il panorama nel quale si è
delineata e si è sviluppata nel tempo la figura dell individuo moderno. Si darà
attenzione al declino del capitalismo liberale nel periodo postmoderno, passando
attraverso alla messa in pratica del cosiddetto stato sociale keynesiano , alla crisi del
fordismo e delle politiche sociali, fino alla nuova sociologia economica con la
descrizione delle reti sociali e dell importanza del capitale sociale. Verranno descritte le
forme di regolazione delleconomia viste da Polanyi e come nello scambio di mercato
sopravvivano ancora redistribuzione e reciprocità, particolarmente nelle economie
definite informali, in alcuni casi alla base delle attività delle istituzioni che si pongono
fra lo Stato e il mercato. Si porrà poi lo sguardo dinsieme sul Terzo settore o settore
non profit, entrando maggiormente in dettaglio sul volontariato organizzato e sulla
figura del volontario. Non si può tralasciare la descrizione degli ultimi anni trascorsi e
di come lindividuo paia vivere il disagio della crisi economica e sociale. Questo sarà
proprio lo spunto della ricerca sulle motivazioni che stanno alla base della scelta e
dell impegno nelle attività di volontariato.
La seconda parte sarà dedicata alla ricerca, che sarà di tipo esplorativo. Questa
non partirà con una formulazione aprioristica di ipotesi sull esito previsto e ricercato,
bensì sarà lo strumento di osservazione ed analisi che potrà consentire, attraverso la
raccolta, la descrizione e la comprensione dei dati, di individuare gli elementi utili per
dare una risposta alle domande che ci si è posti. Tutto ciò essendo consapevoli che il
campione osservato non può essere in grado di rappresentare un fenomeno generale.
Questa ricerca pertanto potrà fungere da base operativa per una più ampia e futura
analisi.
Non posso fare a meno di porgere un ringraziamento al professor Kazepov, che
ha seguito questo lavoro per oltre un anno, e alla dottoressa Saruis per il supporto
teorico e tecnico fornitomi, indispensabile per la realizzazione della ricerca. Un segno
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di gratitudine va anche ai rappresentanti delle associazioni coinvolte, in ordine
alfabetico: Chiara (Pacha Mama), Isabella (Caritas), Maurizio e Silvia
(Volontarimini), Stella (Mani Tese), e a tutti i volontari che hanno contribuito con la
loro disponibilità. Last but not least non posso tralasciare Cristina e mia madre
Daniela per il supporto morale e materiale concessomi in questi ultimi anni dedicati
allo studio e fondamentali nellaffronta re questo lavoro.
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PARTE PRIMA
Aristotele aveva ragione:
luomo è un essere sociale, non economico.
Più che a salvaguardare il suo interesse individuale
per lacquisizione di possessi materiali,
egli mira al consenso sociale,
allo status sociale, ai vantaggi sociali []
Leconomia delluomo, di regola,
è sommersa nei suoi rapporti sociali Polanyi K., La grande trasformazione (1968).
1. Il panorama
Si vuole preliminarmente fare un piccolo excursus sociologico per poter dare una
rappresentazione, necessariamente non esaustiva, della situazione storica e sociale nella
quale il volontariato affonda le sue radici.
In particolare lattenzione si deve soffermare sul periodo che va dagli anni del
dopoguerra fino ai giorni nostri. Un periodo ristretto della società postmoderna quindi
che, a partire dalla crisi del fordismo-taylorismo, continuando poi con la
globalizzazione dei mercati, e giungendo alla crisi finanziaria e del debito capace di
intaccare l economia reale, non cessa tuttavia di vedere un gran numero di cittadini
impegnati in attività di volontariato.
1.1 La modernità e lindividualismo
Con lavvento della modernità , verso la fine XVIII secolo, si viene a spezzare
quel vincolo che i soggetti mantenevano con lorganizzazione sociale di appartenenza e
che imponeva gerarchie e ruoli sociali stabili. Il clan, la stirpe, il gruppo religioso, la
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famiglia, solo per fare alcuni esempi, costituivano per gli uomini lo status sociale
ascritto che dalla nascita li accompagnava quasi sempre fino alla morte, con scarse
possibilità di mobilità sociale (Bagnasco et al., 2009). Con la modernità sopraggiunge
quindi una prima rottura di tale processo consuetudinario, a cui segue la nascita della
consapevolezza della distinzione tra lidentità personale e i ruoli che lindividuo ricopre.
Il soggetto prende sempre più coscienza della possibilità dei propri sentimenti, delle
proprie scelte; viene abbozzata una prima forma di quello che verrà successivamente
definito come individualismo (Arcidiacono, 2004).
Questo non è il solo elemento a caratterizzare il periodo definito con lappellativo
modernità . Gallino (1993: p.426) ne dà un esauriente definizione come muta mento
sociale su larga scala, coinvolgente le principali strutture economiche, politiche,
familiari, religiose [ ] in direzione di un progressivo avvicinamento ad un modello di
società fondato in complesso sulle caratteristiche acquisite gradualmente dalle società
occidentali dopo la Rivoluzione industriale (circa 1780-1830) e la Rivoluzione
francese. Lurbanizzazione, la burocrazia statale, la diffusione del principio di
razionalità, la differenziazione sociale, la divisione del lavoro, sono per Gallino le cause
e gli effetti di tale cambiamento della società. A questi si aggiungono leliminazione dei
privilegi ascritti e laumento della scolarità, lo sviluppo della società di massa e la
delega delle funzioni un tempo svolte allinterno della sfera familia re, alle associazioni,
organizzazioni e istituzioni specializzate.
Il sociologo tedesco Ferdinand Tönnies (1855-1936) vede però la modernità con
uno sguardo nostalgico e preoccupato, mettendola in contrapposizione con il passato.
Per Tönnies (1887) il passato è la comunità (gemeinschaft), definita come organica, e
che possiede i valori autentici di solidarietà. Essa emerge allinterno della famiglia per
poi estendersi al vicinato, alle amicizie, al gruppo di appartenenza, ove i rapporti di
sangue, luogo o spirito formano un composto omogeneo (organico, appunto) che
lega gli esseri umani luno allaltro. Allinterno della comunità le disuguaglianze sono
limitate: vi è condivisione di significati, esperienze, prospettive di vita. Nella società
(gesellschaft) invece gli individui, perseguendo principalmente il loro interesse
personale in continua competizione, vivono isolati luno dallaltro e ogni tentativo di