La responsabilità penale del direttore responsabile nella stampa periodica: il caso Sallusti
Come si è evoluta la legislazione sulla libertà di stampa e sulla tutela penale dell'onore dagli stati pre-unitari ad oggi? Siamo sicuri che le garanzie si siano ampliate?
Di quale responsabilità penale è investito il direttore responsabile del periodico? Risponde solo di omesso controllo, o anche di concorso? O magari la sua è una mera responsabilità oggettiva?
Ha ancora senso nel XXI secolo perseguire penalmente chi offende moralmente qualcuno attraverso la stampa? E dovrebbe risponderne anche un terzo oggettivamente responsabile? Come funziona negli altri paesi europei?
Ancora, per quale ragione quando gli articoli diffamatorî sono anonimi il direttore responsabile risponde per concorso nel reato e non per omesso controllo? E in base a quali criteri gli articoli anonimi vengono sovente attribuiti, nella giurisprudenza, al direttore responsabile medesimo?
È possibile condannare il direttore responsabile per diffamazione a causa dei titoli, sapendo che questi non sono redatti dagli autori degli articoli cui si riferiscono?
Cosa accade quando il direttore responsabile è in malattia o in ferie?
E infine, per cosa è stato processato Sallusti? Che fondamento ha la sua condanna?
Questo lavoro, passando in rassegna più di 160 anni di legislazione dell'Italia, anche quando si chiamava Regno di Sardegna, e confrontando le leggi fondamentali di questa da un lato e poi del Regno di Napoli, poi delle due Sicilie, dall'altro, nonché centinaia di sentenze di legittimità e anche di merito dell'Italia repubblicana in materia, cerca di rispondere a questi interrogativi, analizzando il tutto alla luce della dottrina vecchia e nuova ed evidenziando le diverse posizioni nonché le discordanze, le incongruenze e le incoerenze, ma anche proponendo un punto di vista originale, nella rigorosa prospettiva scientifica propria del giurista ma senza tralasciare il punto di vista concreto proprio di chi conosce le strutture editoriali e le loro modalità di funzionamento. Particolare attenzione è data alla giurisprudenza in materia della Corte europea per i diritti dell'uomo e alle citazioni non sempre pertinenti che se ne fanno nella giurisprudenza della Corte suprema di cassazione.
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Informazioni tesi
Autore: | Amedeo Francesco Mosca |
Tipo: | Tesi di Laurea |
Anno: | 2012-13 |
Università: | Università degli Studi di Firenze |
Facoltà: | Scienze Politiche |
Corso: | Media e giornalismo |
Relatore: | Antonio Vallini |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 90 |
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