Il venture capital e gli strumenti giuridici a disposizione del venture capitalist e dell'impresa
L’espressione “venture capital” è costituita dall’aggettivo “venture” che tradotto alla lettera è sinonimo di “avventura, rischio, azzardo” e dal nome “capital” che sta per capitale. Unendo mentalmente l’aggettivo al nome, “venture capital”, l’idea è quella di capitali che si muovono alla ricerca di nuove opportunità profittevoli d’impiego, sopportando i rischi che possono derivare dal credere in un’avventura del tutto sconosciuta e azzardando opinioni sulla possibile evoluzione dell’iniziativa.
Il concetto non è nuovo: la nascita del venture capital può essere fatta risalire agli investimenti trust inglesi della fine del secolo scorso, che svolgevano il ruolo di istituzioni finanziarie la cui attività era investire titoli in imprese industriali .
Di fatto il venture capital ha le sue origini negli Stati Uniti, alla fine della seconda guerra mondiale, e si sviluppa nei primi anni Ottanta come apporto di capitale di rischio, in genere sotto forma di partecipazione azionaria di minoranza o di sottoscrizione di titoli convertibili in azioni da parte di un operatore specializzato, per un periodo di tempo medio-lungo, in imprese non quotate e con elevato potenziale di sviluppo.
In Italia, l’attività di venture capital è relativamente giovane e a tutt’oggi poco sviluppata. Due gli ordini di fattori principali che in passato hanno ostacolato lo sviluppo di tale attività: 1) il divieto per le banche di investire in capitale di rischio di imprese private; 2) l’assenza di una normativa specifica relativa alla gestione di portafogli di investimento da parte di fondi chiusi.
Un ulteriore fattore che ha ostacolato il ricorso al venture capital è di ordine culturale: negli altri paesi l’attività di investimento in capitale di rischio in istituzioni non finanziarie, da parte di investitori non istituzionali specializzati, è stata sollecitata dal mercato e dalla crescita della cultura finanziaria; in Italia, invece, è stata stimolata dall’autorità di vigilanza e dal legislatore.
Con il presente lavoro (nonostante le difficoltà incontrate nel reperire materiale sufficiente, dato lo scarso sviluppo di tale strumento) si è voluto analizzare: “il venture capital e gli strumenti giuridici a disposizione del venture capitalist e dell’impresa”. In particolare, oggetto dell’analisi sono stati:
1) il venture capital e la sua evoluzione legislativa negli Stati Uniti, in Europa e in Italia;
2) gli strumenti di venture capital maggiormente utilizzati in Italia con particolare riferimento alla disciplina dei fondi chiusi;
3) gli strumenti giuridici da utilizzare per regolare il rapporto tra venture capitalist e impresa;
4) le principali criticità del mercato italiano e le possibilità di rilancio del venture capital, come valida alternativa al capitale di debito nella fase di avvio e di sviluppo di piccole e medie imprese.
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Informazioni tesi
Autore: | Giuseppe Alessandro Aloisi |
Tipo: | Laurea II ciclo (magistrale o specialistica) |
Anno: | 2008-09 |
Università: | Università degli Studi di Bologna |
Facoltà: | Economia |
Corso: | Scienze dell'economia |
Relatore: | Maria Alessandra Stefanelli |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 183 |
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