I Fondi strutturali nel quadro delle politiche dell'Unione Europea: le programmazioni 2000-2006 e 2007-2013
L’Unione europea si è trovata molto presto a dover affrontare i problemi derivanti dalle notevoli differenze di sviluppo tra le diverse aree territoriali. Al fine di sostenere finanziariamente e di coordinare gli sforzi degli Stati membri a favore dello sviluppo delle loro Regioni più depresse, l’Ue ha progressivamente attuato una politica di sviluppo regionale, anche detta politica di coesione economica e sociale, volta a perseguire il superamento degli svantaggi strutturali di alcune Regioni europee attraverso la promozione di interventi che consentano a tali Regioni di superare il proprio svantaggio. I Fondi Strutturali rappresentano uno degli strumenti fondamentali con cui l’Unione europea ha perseguito e persegue l’obiettivo della coesione economica e sociale e, proprio in ragione del loro ruolo di strumenti di politica comunitaria, i Fondi hanno trovato nel corso del tempo definizioni e regolamentazioni diverse frutto delle esigenze che di volta in volta l’Ue ha ritenuto importante affrontare e delle riflessioni circa le esperienze passate per migliorarne l’efficace utilizzo. Sempre di più le Regioni si trovano a partecipare attivamente alla definizione delle strategie per lo sviluppo dei territori ai quali appartengono. Per molto tempo sono rimaste ai margini delle riforme istituzionali europee fino alla creazione, con il trattato di Maastricht, del Comitato delle Regioni, grazie al quale i rappresentanti delle collettività locali e regionali possono esprimere pareri sulle politiche dell’Ue, rendendo così più stretto il rapporto tra Regioni e Unione europea. La fase di transizione tra il periodo di programmazione comunitaria 2000-2006 e l’attuale 2007-2013, ha rappresentato un passaggio politico, istituzionale, ma anche economico e sociale, di estrema rilevanza. In primo luogo perché, con il considerevole aumento dei Paesi membri, il baricentro delle priorità strategiche e di spesa si è progressivamente spostato verso l’Europa orientale, ma anche perché la vera sfida è costituita dalla capacità degli Stati membri, e in primis dell’Italia, di utilizzare al meglio le risorse dei Fondi strutturali e degli altri strumenti finanziari comunitari. L’Europa deve rispondere a tali sfide e, affinché riesca nel suo intento, è necessario che tutte le Regioni e tutti i cittadini collaborino attivamente alla creazione di ricchezza, occupazione e crescita. I nuovi Fondi strutturali offrono prospettive d’azione e opportunità di crescita a numerosi attori del sistema Europa.
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Informazioni tesi
Autore: | Chiara Tenerani |
Tipo: | Laurea II ciclo (magistrale o specialistica) |
Anno: | 2007-08 |
Università: | Università degli Studi di Pisa |
Facoltà: | Scienze Politiche |
Corso: | Politiche e Relazioni internazionali - classe 60/s |
Relatore: | Alessandro Volpi |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 183 |
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