Rapporti tra teatralità e ritualità con particolare riferimento a Bartabas
L’obiettivo che mi sono posta è stato quello di cercare di capire, attraverso la lettura di vari testi e l’analisi di alcuni spettacoli teatrali, se il teatro, che in antichità era fortemente legato al rito e alla sacralità, potesse avere, in modi e forme diverse, dei caratteri che per certi aspetti richiamassero la ritualità e la sacralità anche in epoca contemporanea.
Ho preso in considerazione in linee generali alcune epoche storiche, alcune aree geografiche, (ed eventi) che mi son sembrate significative: il teatro nell’antichità greca (in particolare la tragedia), alcuni elementi teatrali presenti nelle feste tradizionali, brevemente alcuni aspetti del teatro orientale (in particolare indiano e giapponese), il teatro di ricerca contemporaneo.
Ho fatto accenno anche alle feste tradizionali perché pur non essendo degli spettacoli teatrali propriamente detti contengono in sé sia per quanto riguarda gli elementi formali che per proprio statuto essenziale fortissimi legami con il teatro.
A questa parte più vasta e più generale è seguita un’altra parte in cui ho cercato di mettere in luce gli aspetti rituali e legati al sacro di un artista contemporaneo che ha la peculiarità di usare come mezzo espressivo e come linguaggio i cavalli.
A mio avviso, nonostante questo avvenga in forme e modi molto diversi (e con un impatto sociale del tutto differente) da quanto avvenisse in passato, anche il teatro contemporaneo di Bartabas ha dei forti elementi, di contenuto, stile e forma, che lo legano in qualche modo all’idea di sacralità e ritualità.
Ho cercato di descrivere e mettere in risalto in particolare questi elementi, evidenziando qualche volta i legami con alcuni autori che lo hanno preceduto ( come per esempio Artaud, soprattutto per quanto riguarda l’idea del ruolo che avrebbe dovuto avere il teatro e la sua polemica contro il linguaggio) e il fortissimo elemento di dialogo e di contaminazione culturale presente negli spettacoli di Bartabas.
Nei suoi spettacoli è presente inoltre una forte vena lirica e di ricerca, mette in correlazione e fa dialogare musica, colori, danza, provenienti da culture diversissime tra loro, creando relazioni, significati e suggestioni.
Ci sono alcuni temi, come quello del viaggio, che ricorrono in diversi spettacoli, molto caratterizzante la presenza degli elementi naturali (acqua, terra , vento ecc…) e dell’istintualità rappresentata naturalmente da quelli che sono i suoi alter-ego e i suoi mezzi principali di espressione cioè i cavalli.
Anche un certo tipo di movimenti ricorre spesso, primo fra tutti quello circolare degli uomini e dei cavalli attorno alla pista, questo movimento ha forti significati simbolici, rappresenta il tempo stesso, che è un tempo circolare, che non esisteva prima ma che è creato dal passare stesso dei cavalli, che nasce contemporaneamente a loro, che ne è in qualche modo l’incarnazione.
E’ tutto avvolto in uno scenario fiabesco e immaginifico, in alcuni spettacoli compaiono poi dei personaggi e delle scene che staccano col contesto, a volte son scene giullaresche che alleggeriscono il tono della rappresentazione, e che comunque, allo stesso tempo costituscono dei punti di snodo dello spettacolo, son degli stacchi, e proiettano per un breve momento in un altro tempo e in un ‘altra dimensione.
Ho cercato di capire e di rintracciare gli aspetti che questo tipo di teatro potesse avere in comune con altri tipi di teatro, per esempio quello delle tragedie dell’antica Grecia appunto o alcuni tipi di teatro tradizionale orientale, considerati, palesemente teatri sacri.
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Informazioni tesi
Autore: | Maria Alessia Sini |
Tipo: | Laurea II ciclo (magistrale o specialistica) |
Anno: | 2010-11 |
Università: | Università degli Studi di Sassari |
Facoltà: | Lettere e Filosofia |
Corso: | Antropologia culturale ed etnologia |
Relatore: | Maria Margherita Satta |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 182 |
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FAQ
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