Metodologie di valutazione di impatto ambientale: l'applicazione nella realtà italiana e le prospettive di utilizzo
Il rapporto fra uomo ed ambiente ha vissuto un’importante evoluzione nel corso degli ultimi decenni. Le attività umane, in particolare quelle a carattere industriale, hanno da sempre richiesto un ingente consumo di risorse naturali, ma ciò non costituiva un problema quando tali risorse sembravano non dovessero avere mai fine.
In tempi recenti la situazione si è andata rapidamente aggravando e ci si è così resi finalmente conto della rarità ed esauribilità delle componenti ambientali e dei rischi connessi ad un loro eccessivo sfruttamento.
Tale consapevolezza si è diffusa dapprima fra gli individui più attenti a queste problematiche, in seguito si è estesa a gran parte della collettività ed ha fatto in modo che i legislatori dei vari Paesi fossero indotti ad intervenire nel settore predisponendo norme adeguate per la tutela dei relativi patrimoni ambientali nazionali.
Alla logica utilitaristica di sfruttamento dell’ambiente si è andato sostituendo il concetto di sviluppo sostenibile, vale a dire un tipo di processo evolutivo che sia in grado di rispettare l’ambiente garantendo alle generazioni future una qualità di vita per lo meno non inferiore alla nostra.
Il processo di sensibilizzazione collettiva ad ampio raggio è iniziato negli Stati Uniti d’America, ma si è presto diffuso anche in Europa, dove la Comunità Economica Europea ha cominciato a prendere in considerazione la questione della tutela ambientale all’interno delle proprie politiche. E’ così nata la Direttiva 337/85 che ha introdotto uno strumento atto a garantire che lo sviluppo si svolga in armonia con le esigenze proprie dell’ambiente: la Valutazione di Impatto Ambientale.
La V.I.A. è una procedura basata sull’individuazione, descrizione e, ove possibile, quantificazione, degli impatti che la realizzazione di un determinato progetto può comportare sull’ambiente circostante. Ogni intervento umano, infatti, anche se adeguatamente progettato, provoca modificazioni ambientali, talora anche rilevanti. Occorre assicurarsi, fin dalle prime fasi degli studi, che tali modifiche permettano all’ecosistema di ritornare ad un nuovo equilibrio accettabile senza compromettere la sua capacità di autoriproduzione.
In Italia il recepimento della Direttiva CEE citata non è, purtroppo, ancora stata completata. La politica ambientale italiana sta attraversando tuttora una fase critica, durante la quale si sta cercando di ultimare il lungo processo di definizione ed attribuzione delle responsabilità di governo dell’ambiente.
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Informazioni tesi
Autore: | Alessandra Faggian |
Tipo: | Tesi di Laurea |
Anno: | 1995-96 |
Università: | Università Commerciale Luigi Bocconi di Milano |
Facoltà: | Economia |
Corso: | Economia Politica |
Relatore: | Marco Meneguzzo |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 272 |
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