Cattolicesimo e nazionalismo nell’Irlanda di fine Ottocento: la Chiesa e il movimento di Charles Stewart Parnell
In questa tesi ho analizzato i rapporti che intercorsero tra la Chiesa Cattolica e il movimento nazionalista irlandese negli anni in cui esso fu guidato da Charles Sterwart Parnell.
Il primo anno interessante per le mie ricerche è il 1878. Esso fu molto importante per la Chiesa irlandese, dal momento che si spensero il cardinale Cullen, arcivescovo di Dublino, e papa Pio IX. Negli anni precedenti Cullen, che prima di diventare arcivescovo aveva trascorso diversi anni a Roma guadagnandosi la fiducia del Papa, era stato senza ombra di dubbio la guida carismatica della Chiesa irlandese. La sua morte causò quindi un vuoto di potere all’interno della Chiesa dell’isola, proprio quando la situazione politica irlandse stava vivendo un momento di grande fermento.
Tre cattivi raccolti a partire dal 1877, il calo dei prezzi dei prodotti agricoli e del bestiame resero insostenibile la situazione degli agricoltori irlandesi. Essi erano per lo più affittuari, coltivavano un appezzamento di terra in cambio del pagamento di un affitto, che ora spesso non erano in grado di pagare, correndo il rischio di essere sfrattati.
Fu in questi anni che Charles Sterwart Parnell emerse come leader fra i parlamentari irlandesi che sedevano nel Parlamento britannico. Egli divenne presto un punto di riferimento anche per gli affittuari, in quanto venne eletto presidente dell’Irish Land League, un’associazione creata a loro tutela.
Inizialmente, all’interno della Chiesa irlandese, vi fu disaccordo riguardo all’atteggiamento da tenere nei confronti del movimento di Parnell. Monsignor MacCabe, il successore di Cullen alla guida dell’arcidiocesi di Dublino, l’osteggiava mentre altri ecclesiastici, tra cui l’arcivescovo di Cashel monsignor Croke, lo supportavano.
Croke e MacCabe si scontrarono allorchè l’arcivescovo di Dublino condannò, in una lettera pastorale, la Ladies’ Land League ritenendo immorale il coinvolgimento delle donne nelle questioni politiche. Mons. Croke disapprovava tale posizione, e il fatto causò tali polemiche che la Santa Sede dovette intervenire come pacificatrice fra i due ecclesiastici.
Nel frattempo il Governo britannico cercava, inizialmente con scarso successo, d’indurre la Santa Sede a condannare la collaborazione che stava venendosi a creare fra il movimento di Parnell e alcuni ecclesiastici. Nel 1883 la Congregazione di Propaganda Fide inviò una circolare ai vescovi irlandesi, criticando la partecipazione di molti ecclesiastici a una raccolta di fondi a favore di Parnell. Gli irlandesi però, ritenendo che tale circolare fosse una concessione fatta al Governo, risposero aderendo in massa alla sottoscrizione e la Santa Sede, imbarazzata, riprese a non prestare orecchio alle richieste britanniche. Nel 1885, in seguito alla morte di MacCabe, fu addirittura nominato arcivescovo di Dublino William Walsh, un sacerdote nazionalista malvisto dal Governo. Ciò contribuì a creare una vera e propria alleanza tra il clero irlandese e il movimento di Parnell.
La situazione iniziò a cambiare a partire dal 1887. Il desiderio di costruire buoni rapporti con il Regno Unito, la perplessità riguardo alla moralità dei metodi di lotta utilizzati dai nazionalisti irlandesi (specialmente il Plan of Campaign e il Boycotting) e il desiderio di contrbuire alla pacificazione dell’Irlanda furono probabilmente i principali motivi che spinsero il Papa ad interessarsi personalmente della questione irlandese. Egli incaricò il suo Segretario di Stato, cardinale Mariano Rampolla del Tindaro, di occuparsi personalmente delle problematiche irlandesi.
Rampolla inviò in Irlanda mons. Ignazio Persico in qualità di Delegato Apostolico (una sorta di rappresentante del Papa incaricato d’indagare sulla situazione). Egli confermò molte delle accuse che il Governo muoveva contro il movimento nazionalista, ma sottolineò che in Irlanda vi era molta tensione, e sconsigliò vivamente un intervento della Santa Sede che scavalcasse l’episcopato dell’isola. Il Papa e il suo Segretario di Stato non tennero tuttavia conto di tale consiglio, e si adoperarono perché vi fosse una pronuncia da parte del S. Uffizio. Esso nel 1888 condannò come immorali il Plan of Campaign e il Boycotting, e proibì a tutti i Cattolici di ricorrere a tali forme di protesta.
Questa pronuncia del S. Uffizio fu accolta assai male in Irlanda e causò un periodo di tensione tra la Santa Sede e la Chiesa irlandese, che si risolse solo grazie all’evolversi della situazione politica.
Nel 1890 divenne di pubblico dominio la relazione che Parnell intratteneve con una donna sposata. Fu un grave scandalo, che colpì profondamente l’opinione pubblica irlandese e britannica. Esso portò ad una spaccatura del movimento di Parnell e il clero irlandese, con l’approvazione del Papa, appoggiò coloro che avevano abbandonato il leader. Pochi mesi dopo Parnell si spense, e una fase della storia del nazionalismo irlandese volse così al termine.
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Informazioni tesi
Autore: | Alberto Belletti |
Tipo: | Tesi di Dottorato |
Dottorato in | Storia e Sociologia della Modernità |
Anno: | 2011 |
Docente/Relatore: | Nello Paolo |
Istituito da: | Università degli Studi di Pisa |
Dipartimento: | Dipartimento di Scienze Politiche e Sociali |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 323 |
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