Scioglimento dei Consigli Comunali per infiltrazioni criminali
Territori che soffocano sotto il peso del controllo criminale, amministrazioni comunali che non scendono a patti, ma semplicemente governano al servizio delle mafie. Al servizio esclusivo, senza cura di rendere conto ai cittadini dell’attività svolta.
La criminalità organizzata ha bisogno di controllare il territorio.
È un bisogno assoluto, non solo per motivi economici, ma soprattutto per motivi di immagine e di prestigio; per rendere visibile a tutta la cittadinanza il proprio potere, garantendosi legittimazione ed alimentando quel potere intimidatorio che costituisce la linfa vitale sulla quale si fonda il sodalizio criminale e lo rende difficilmente scardinabile con gli ordinari strumenti di politica legislativa.
I Comuni rappresentano il primo baluardo di uno Stato, il primo presidio di legalità, primo riferimento, per i cittadini.
Nel caso dei Comuni sciolti, il baluardo è travolto da coperture e correità pubbliche. Correità che garantiscono alle mafie controllo sociale e libertà di manovra. Il cuore pulsante di questa pervasività è tutta nell’evidenza linguistica, formale, con la quale le relazioni si accompagnano ai Decreti di scioglimento.
Il linguaggio dello Stato che si fa parola eloquente e comprensibile.
A scorrere i numeri dei Comuni sciolti per infiltrazioni mafiosa, a distanza di anni dall’entrata in vigore della Legge del 1991, emerge un quadro allarmante di incapacità della politica di amministrare territori e della presenza ossessiva delle mafie nella gestione e nel controllo degli Enti locali.
Sono 190 i Decreti di scioglimento, 153 i Comuni sciolti, 3 Asl e una Asp(Azienda sanitaria Provinciale) per i quali esistono delle relazioni che motivano, spiegano, inquadrano le ragioni degli azzeramenti.
A distanza di anni i protagonisti di ieri sono i protagonisti di oggi.
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Informazioni tesi
Autore: | Antonio Arrotino |
Tipo: | Tesi di Laurea |
Anno: | 2010-11 |
Università: | Università degli Studi di Napoli - Federico II |
Facoltà: | Giurisprudenza |
Corso: | Giurisprudenza |
Relatore: | Ferdinando Pinto |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 189 |
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