Migrazioni di genere: il caso senegalese
Se accettiamo l'appartenenza di genere - essere uomo o essere donna - come la realtà costitutiva di ogni attore sociale, l’esplorazione della realtà immigratoria femminile comporta, inevitabilmente, la definizione delle dinamiche della migrazione come eventi intagliati nella natura di appartenenza. Le variabili che intervengono nei fenomeni migratori, che possono essere economiche, sociali o culturali, segnano i limiti o le potenzialità degli scambi fra culture, ma risentono, anche, dei significati simbolici e dei ruoli assegnati dall'appartenenza sessuale degli attori interessati [Bastarelli B., 1999, p. 2].
Alla luce di quanto ricordato, segnare i percorsi dell'esperienza migratoria delle donne, significa intrecciare una relazione significativa fra di esse, che cerca di cogliere il quadro - culturale, relazionale, religioso - di riferimento della donna migrante: l’immagine del futuro desiderato, il bagaglio umano posseduto, le abilità lavorative conseguite, la conoscenza dei limiti nelle scelte compiute, l'importanza della dimensione del bisogno, l'attribuzione di significati alla famiglia, al lavoro, al desiderio di autonomia, alla ricerca di relazioni sociali importanti [Ibidem].
E' importante sottolineare che l’immigrato non è solo uomo, ma anche donna: negli ultimi anni, essa ha acquisito una visibilità e un’autonomia maggiore in diversi ambiti, uscendo finalmente dalla sua condizione di “invisibilità” (in cui versava nei primi anni di emigrazione) e di semplice “compagna del migrante”.
Tuttavia, non è sufficiente operare una semplice distinzione di genere all’interno del fenomeno migratorio per comprendere l’universo femminile: l’esperienza migratoria ha rilevanza e motivazioni differenti per l’uomo e per la donna.
L’obiettivo del presente lavoro è quello di approfondire suddetti aspetti della migrazione, con una particolare attenzione al caso delle donne senegalesi. Tale scelta nasce dalla constatazione dell’esiguo numero di ricerche svolte sulle immigrate dal Senegal, probabilmente dovuto alla loro scarsa presenza nel contesto italiano, dall’interessante percorso di adattamento compiuto nel territorio italiano, e dal particolare ruolo che giocano in quanto “migranti passive”, pienamente coinvolte nel fenomeno migratorio anche restando nel proprio Paese.
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Informazioni tesi
Autore: | Lucia Nuzzaci |
Tipo: | Laurea II ciclo (magistrale o specialistica) |
Anno: | 2009-10 |
Università: | Università del salento |
Facoltà: | Scienze sociali, politiche e del territorio |
Corso: | Sociologia e ricerca sociale |
Relatore: | Luigi Perrone |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 155 |
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