Diritti di proprietà intellettuale: sviluppi recenti e prospettive di riforma
Questo lavoro tratta l’influenza del regime internazionale di proprietà intellettuale istituito dagli accordi di Marrakesh (WTO) del 1995 sull’economia mondiale e più nello specifico sulla crisi finanziaria del 2007-2008.
L’istituto del brevetto è codificato la prima volta nel XV sec. presso la Repubblica di Venezia e arriva al giorno d’oggi attraverso modifiche, riforme, codificazioni. Nell’economia globalizzata questo strumento non ha più solo la funzione di remunerazione e protezione dell’inventore, ma può determinare tramite regole di sufficiente ampiezza (come gli accordi WTO) lo sviluppo di alcuni Stati, la salute di intere popolazioni, l’ingresso (o per converso la fuoriuscita) di grandi economie in dure recessioni.
Pagano-Rossi espongono nell’articolo “The crash of the knowledge economy” l’ipotesi di un nesso tra la crescente privatizzazione della conoscenza in ambito internazionale, secondo gli autori alla base della difficoltà ad operare e investire nei settori ad alta intensità intellettuale, e l’insorgere della crisi finanziaria del 2007-2008.
Le soluzioni proposte al fine di liberare la conoscenza “bloccata” dalle alte barriere di prezzo sono da una parte l’incentivazione dell’open science (a partire dalla forme già presenti: open source, licenze commons, piattaforme di condivisione didattica); dall’altra operazioni di politica industriale mirate a rendere disponibili gli assets che, chiusi in mani private, tengono in ostaggio la produttività potenziale del sistema.
Viene considerata la situazione italiana, e nello specifico quella della regione Friuli Venezia Giulia. Si individua in una politica a quattro “dominanti” la soluzione alla richiesta di tecnologia accessibile da parte delle PMI, che caratterizzano il tessuto regionale e nazionale. Un intervento di buyout e redistribuzione è contemplato per gli assets preesistenti, mentre per la ricerca in corso e per le tecnologie nascenti si considerano incentivi a forme di brevetti e licenze non esclusivi, sul modello americano di Allied Security Trust. Il trade-off tra efficienza dinamica ed efficienza statica va riequilibrato, fornendo alle aziende innovatrici e virtuose incentivi pubblici (laddove il buyout negava la ricompensa proveniente dal mercato).
A livello di gestione della ricerca le priorità sono la formazione di professionisti destinati al management dei progetti e dei finanziamenti, il direzionamento della stessa verso risultati commerciabili (ovvero una ricerca market-oriented, per sopperire alla carenza di fondi pubblici in periodo di crisi), il potenziamento della rete enti-Università-aziende per evitare la duplicazione degli sforzi e massimizzare le risorse già a disposizione.
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Informazioni tesi
Autore: | Davide Caregari |
Tipo: | Laurea II ciclo (magistrale o specialistica) |
Anno: | 2009-10 |
Università: | Università degli Studi di Trieste |
Facoltà: | Scienze Politiche |
Corso: | Scienze Internazioni e Diplomatiche- curriculum economico |
Relatore: | Marco Cantalupi |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 106 |
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