Come sogna lo schermo. Concetti psicodinamici della rappresentazione filmica del sogno
Fra cinema e sogno ci sono molte analogie. La prima è temporale: nel 1895, infatti, nasce a Parigi il cinema e proprio in quegli anni a Vienna prende forma la psicoanalisi.
Il cinema, inoltre, è sempre stato definito, fin dalle origini, una ''fabbrica dei sogni''.
Tuttora esso viene visto come il più grande strumento di evasione, in grado di rappresentare e fare prendere corpo ai desideri degli spettatori, anche i più irrealizzabili.
Già il cinema delle origini ha tentato di trasporre sullo schermo il sogno stesso ed una serie di stati onirici, quali l'allucinazione, la follia, i deliri.
Si è trattato spesso di una simulazione, se pur ''inconsapevole'' del sogno: lo spegnersi della luce in sala corrisponde, infatti, alla chiusura delle palpebre.
La sala oscura equivale ad una ''caduta nell'inconscio'', con conseguente distacco dal mondo esterno.
Quando si illumina lo schermo, il film evoca il sogno, in quanto una serie di immagini compaiono e ricompaiono, accavallandosi, proprio come accade nei sogni.
In questo senso il cinema è costitutivamente onirico.
Nella prima parte della ricerca sono stati analizzati i vari aspetti del fenomeno-sogno.
L’intento è quello di cercare di delimitare un campo così vasto, ma anche , poco approfondito come quello del sogno filmico.
La seconda parte tratta una disamina dei singoli film, orientata in particolar modo all’analisi dei sogni in essi contenuti.
Il materiale di ricerca comprende ventisei film (undici appartengono al cinema muto e quindici a quello sonoro) , che vanno dal 1906 al 1990.
L’obiettivo della presente ricerca è quello di rintracciare nei singoli sogni filmici echi, reminiscenze, sedimenti delle varie teorie, psicoanalitiche e non, sul fenomeno - sogno.
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Informazioni tesi
Autore: | Sara Savio |
Tipo: | Tesi di Laurea |
Anno: | 1994-95 |
Università: | Università degli Studi di Torino |
Facoltà: | Psicologia |
Corso: | Psicologia |
Relatore: | Giampiero Quaglino |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 214 |
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