Adeguatezza sociale e attività sportiva
La cifra che contraddistingue le posizioni rappresentate dalla dottrina maggioritaria sta nel tentativo di fondare la liceità dell’attività sportiva violenta sulla base concettuale legata al valore scriminante dell'art 50 cp ovvero dell'art 51 cp, oppure ancora in base ad una scriminante non codificata. Le premesse dogmatiche sfociate in tali determinazioni dottrinali trovano fondamento nell’assunto teorico in base al quale il fatto di reato è geneticamente autonomo nei suoi elementi di struttura e pertanto completamente avulso da qualsiasi legame con la realtà della colpa. Il fatto viene strutturato secondo una logica sistemica bipartita: gli elementi essenziali minimi sono la condotta, rappresentata dal comportamento dello sportivo e l'evento lesivo, avvinto dal nesso di causalità alla condotta medesima. Il punctum dolens di tale teorica sta proprio nella convinzione che la liceità della pratica sportiva, benché causa di eventi pregiudizievoli, sia da rinvenirsi nell'ambito della logica delle cause di giustificazione, in quanto è poco convincente anticipare in sede di antigiuridicità l'analisi sul rispetto delle regole de quibus. Pertanto, la condotta dell'atleta coerente con le leges artis dello sport praticato rileva, essenzialmente, a livello di tipicità del fatto tipico, in quanto proprio le regole cautelari che presiedono all'attività di riferimento determinano il quantum di diligenza richiesto: il rispetto delle medesime comporta, almeno tendenzialmente, l'esclusione della responsabilità penale, non per difetto di antigiuridicità ma, a monte, per mancanza di una condotta inosservante di una o più regole cautelari, il che si traduce nell'assenza di un fatto tipico. Pertanto l'adeguatezza sociale è categoria propria del fatto tipico; detta realtà presuppone una determinata accezione del bene protetto e della tipicità dell'azione, che parte da una revisione del tradizionale concetto di bene giuridico.
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Informazioni tesi
Autore: | Cristian Salvatore Coviello |
Tipo: | Tesi di Laurea |
Anno: | 2008-09 |
Università: | Università degli Studi di Roma Tor Vergata |
Facoltà: | Giurisprudenza |
Corso: | Giurisprudenza |
Relatore: | Vincenzo Scordamaglia |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 179 |
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