Il settore idrico e il caso di Acquedotto Pugliese spa
Da sempre il settore dell'acqua, bene indispensabile alla vita, fa decisamente meno notizia rispetto ad altri settori come l'energia elettrica e le telecomunicazioni.
Adam Smith si chiedeva quale fosse l'origine del paradosso del valore , ovvero come fosse possibile che pur essendo l'acqua il bene più utile in assoluto, essa non potesse essere scambiata con nessun altro, mentre un diamante, difficilmente classificabile come utile, potesse essere agevolmente scambiato con molti altri. Solo dopo molti anni la scuola di Cambridge, con Marshall, arrivò ad enunciare il legame tra valore e utilità marginale di un bene.
Obiettivo del lavoro che segue è di inquadrare al meglio il sistema idrico italiano.
Esso si articola in tre parti:
• la prima è dedicata all’analisi del settore idrico italiano, con un accenno anche a quello internazionale, affrontando importanti tematiche “politiche”: il monopolio naturale, il legame esistente tra regolazione e concorrenza (per il mercato), la realtà delle multiutility;
• il secondo capitolo analizza la normativa esistente, dalla legge Galli del 1994 sino ad oggi, con cui il legislatore ha inteso superare il localismo dotando il settore un connotato industriale;
• infine, è stato dedicato un intero capitolo al sistema idrico Pugliese e all’emanazione della legge n. 28 del settembre 1999 attraverso la quale la Regione Puglia recepisce la legge Galli, e infine si è cercato di descrivere il più grande gestore dei servizi idrici esistente in Italia: l’Acquedotto Pugliese s.p.a. esaminandone gli aspetti normativi, quelli organizzativi, nonché quelli legati alle attività e alla strategia implementata dalla società.
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Informazioni tesi
Autore: | Maria Pallesca |
Tipo: | Laurea II ciclo (magistrale o specialistica) |
Anno: | 2007-08 |
Università: | Università degli Studi di Lecce |
Facoltà: | Scienze Economiche e Aziendali |
Corso: | Scienze economico-aziendali |
Relatore: | Donatella Porrini |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 126 |
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