Simia Faber. Scoperta e implicazioni dell'uso di strumenti nelle antropomorfe
L'oggetto di questa tesi è, in somma sintesi, il racconto di come, quando e con che implicazioni si è scoperto che i nostri parenti evolutivi più prossimi, le scimmie antropomorfe, sono in grado di maneggiare e costruire utensili complessi e tramandare questi comportamenti in maniera culturale. È una storia che parte da lontano e ha toccato molte corde sensibili, sia tra gli scienziati che tra chi è venuto a conoscenza di queste straordinarie scoperte, per questo in questo lavoro ho inserito un'introduzione che ricapitolasse come furono accolti questi animali in Europa quando cominciarono ad arrivarci a fine '600, di modo che si potessero comprendere al meglio le implicazioni e le difficoltà nell'accettare le scoperte più interessanti, quasi tutte fatte dopo il 1960, da parte della comunità scientifica.
Il primo capitolo di questa tesi racconta in breve una storia che comincia alla fine del diciassettesimo secolo e “finisce”, o meglio affronta un importante spartiacque, intorno al 1960 con i primi studi di lunga durata svolti in natura sui nostri parenti prossimi evolutivi.
È proprio in questo periodo difatti che viene scoperta l'importanza che per le scimmie antropomorfe ha l'utilizzo di strumenti, e da qui parte il racconto vero e proprio dell'oggetto di questo lavoro. I capitoli successivi non seguono un ordine strettamente cronologico, tuttavia raccontano due orientamenti di ricerca comparsi in pratica l'uno di seguito all'altro.
Nel secondo capitolo verranno dapprima raccontati quei fatidici primi anni, cercando sia di parlare degli uomini e delle donne che hanno compiuto le prime importanti scoperte sia della maniera in cui due scuole di pensiero, quella giapponese e quella occidentale, sono venute a contatto. Andando avanti col capitolo, però, la parte divulgativa prenderà uno spazio sempre maggiore e la prospettiva diacronica verrà abbandonata a favore di una trattazione più ordinata e comprensibile dei risultati raggiunti anche in anni recentissimi. Dapprima verrà fatta un po' di chiarezza terminologica per quanto riguarda i concetti di "strumento" e "tecnologia", quindi si passerà a esaminare in dettaglio che cosa significa parlare di questo genere di cose per quanto riguarda le scimmie antropomorfe, non solo elencando i vari comportamenti ma analizzandone anche le implicazioni.
Il terzo capitolo tratterà invece dell'aspetto più affascinante della tecnologia esibita dalle scimmie antropomorfe: come anche altri schemi comportamentali, questa viene tramandata di generazione in generazione, dando luogo a varianti locali e presumibilmente “evolvendo” nel tempo. Un piccolo viaggio tra i macachi giapponesi dell'isoletta di Koshima servirà da antefatto, e dopo aver chiarito cosa si intende per cultura in senso naturalistico apparirà spero più chiaro come questo termine si possa usare con disinvoltura se riferito a degli animali.
La parte più voluminosa del capitolo sarà riservata anche in questo caso alla divulgazione, ovvero a spiegare quali comportamenti esibiti dalle scimmie antropomorfe siano considerabili culturali e a raccontare tramite alcuni esempi quali meccanismi siano in atto nella trasmissione dei comportamenti. Alcune questioni rimarranno aperte, come è aperto il dibattito scientifico odierno, e per correttezza renderòben chiara quale sia la mia opinione in merito, pur se va tenuto ben presente come non sia che una delle svariate possibili.
INDICE:
INTRODUZIONE p. 4
cap. 1 QUASI UMANI, PURTROPPO
1.1 Prologo p. 8
1.2 Comparsa, ascesa e declino delle antropomorfe in Europa p. 10
1.3 Il posto scomodo dell'uomo e la scoperta degli ominidi fossili p. 17
1.4 Un secolo promettente p. 22
cap.2 SCIMMIE TECNOLOGICHE
2.1 Homo faber, o sull'umanità degli strumenti p. 25
2.2 Precisazioni sul concetto di strumento p. 29
2.3 L'idea stravagante di Leakey p. 35
2.4 L'ingegnere della giungla: gli strumenti delle antropomorfe p. 41
2.5 Kanzi nell'età della pietra e altre storie di scimmie inurbate p. 54
2.6 Cosa significa saper utilizzare gli strumenti p. 64
cap.3 SCIMMIE CULTURALI
3.1 Koshima, l'isola delle scimmie sapienti p. 68
3.2 Imparare in società p. 71
3.3 Per una definizione non culturale di cultura p. 75
3.4 Quanti indizi fanno una prova? Scimmie che tramandano p. 78
3.5 Primatologi di tutto il mondo unitevi p. 83
3.6 La cultura delle antropomorfe, oggi p. 91
3.7 L'evoluzione della cultura p. 100
CONCLUSIONI p. 105
BIBLIOGRAFIA p. 109
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Informazioni tesi
Autore: | Marco Michelutto |
Tipo: | Laurea II ciclo (magistrale o specialistica) |
Anno: | 2007-08 |
Università: | Università degli Studi di Bologna |
Facoltà: | Lettere e Filosofia |
Corso: | Filosofia teoretica, morale, politica ed estetica |
Relatore: | Giuliano Pancaldi |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 116 |
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