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Profili evolutivi del principio di non contestazione nel processo civile

Il principio di non contestazione costituisce una regola generale che informa il sistema processuale civile. Esso comporta in capo alle parti processuali un onere di attivazione al fine di contestare i fatti posti a fondamento della domanda giudiziale. Laddove ciò non avvenga, la non contestazione assume la veste di comportamento processuale rilevante ai fini della determinazione dell’oggetto del giudizio.
Il fatto non contestato, oltre a non essere oggetto di alcun controllo probatorio, dovrà essere ritenuto dal giudice come del tutto sussistente.
Il principio in parola è stato oggetto di aperti contrasti, sia in giurisprudenza che in dottrina, concernenti la sua esistenza, la sua natura e la sua portata applicativa.
Ancora oggi non sembra essere completamente composto ogni contrasto, quantomeno in ordine al raggio d’azione che interessa il principio stesso.
Pertanto, in attesa di un prossimo intervento legislativo che positivizzi tale regola processuale, la presente trattazione si pone l’obiettivo di ricostruire le tappe fondamentali dell’evoluzione del principio di non contestazione, mettendo in luce gli scenari ancora aperti, soprattutto in ordine alla progressiva e continua estensione della portata applicativa.
Dopo un’iniziale esposizione del significato della non contestazione e dei suoi primi riconoscimenti soprattutto dottrinali, la presente esposizione si snoderà lungo le più importanti pronunce giurisprudenziali intervenute sul tema, mettendo in luce le diverse contrapposizioni all’interno delle stesse sezioni della Suprema Corte.
Successivamente, evidenziati gli aspetti più innovativi concernenti la portata del principio nel rito ordinario, oltre che nel rito lavoro, si esaminerà la portata della non contestazione nel rito tributario, ed infine il tentativo legislativo, di seguito bocciato da una pronuncia di incostituzionalità, di estensione della portata del principio in parola anche in capo alla parte contumace all’interno rito societario.

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3 PREMESSA Il principio di non contestazione costituisce una regola generale che informa il sistema processuale civile. Esso comporta in capo alle parti processuali un onere di attivazione al fine di contestare i fatti posti a fondamento della domanda giudiziale. Laddove ciò non avvenga, la non contestazione assume la veste di comportamento processuale rilevante ai fini della determinazione dell’oggetto del giudizio. Il fatto non contestato, oltre a non essere oggetto di alcun controllo probatorio, dovrà essere ritenuto dal giudice come del tutto sussistente. Il principio in parola è stato oggetto di aperti contrasti, sia in giurisprudenza che in dottrina, concernenti la sua esistenza, la sua natura e la sua portata applicativa. Ancora oggi non sembra essere completamente composto ogni contrasto, quantomeno in ordine al raggio d’azione che interessa il principio stesso. Pertanto, in attesa di un prossimo intervento legislativo che positivizzi tale regola processuale, la presente trattazione si pone l’obiettivo di ricostruire le tappe fondamentali dell’evoluzione del principio di non contestazione, mettendo in luce gli scenari ancora aperti, soprattutto

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Informazioni tesi

  Autore: Anna Maria Liconti
  Tipo: Tesi di Specializzazione/Perfezionamento
Specializzazione in discipline forensi
Anno: 2008
Docente/Relatore: Maria Teresa Gentile
Istituito da: Università degli Studi della Calabria
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 86

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Parole chiave

giurisprudenza di legittimità
non contestazione
presunzioni
processo civile
prove
rito lavoro

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