Skip to content

Il doppio mobbing - Le ripercussioni delle vessazioni in ambito lavorativo sulla vittima di mobbing: un contributo teorico

Quello delle vessazioni psicologiche e morali nei luoghi di lavoro è un fenomeno antico, ma è solo negli ultimi decenni del secolo scorso che si è iniziato a studiarlo in maniera scientifica, sino ad arrivare ai giorni nostri dove, grazie al boom mediatico, il termine mobbing è diventato di uso comune, con la conseguente moltiplicazione degli studi in materia. Il termine mobbing deriva dal verbo inglese “to mob” ed è stato mutuato dall’etologia all’ambito lavorativo, grazie agli studi, risalenti al 1986, dello psicologo tedesco Heinz Leymann (cfr.Ranieri, 2003).
Nella sociologia del lavoro il mobbing è quella strategia con la quale i colleghi sottopongono ripetutamente la vittima designata a vessazioni e aggressioni di ogni tipo, con la finalità più o meno inconscia di indurlo ad andarsene dall’azienda. L’isolamento a cui il mobbizzato viene sottoposto può essere sia di natura psicologica, fatto di non comunicazione e di ostilità più o meno espressa, sia fisico-logistica: trasferimento della vittima in sedi periferiche, assegnazione di uffici angusti, esclusione dai flussi informativi per estromettere progressivamente il soggetto dalla conoscenza di quel che succede in azienda.
Il terrorismo psicologico sul luogo di lavoro ha effetti devastanti per la vittima (mobbizzato), per l’azienda e per la società stessa. Anche in termini economici.
Per quanto riguarda la vittima, essa viene danneggiata psicologicamente e fisicamente, menomata nella sua capacità lavorativa e nella propria autostima. Spesso il mobbizzato risente di sintomi psicosomatici, stati depressivi o ansiosi, tensione continua, incontrollata e immotivata, non sono rari atti estremi come il suicidio per porre fine a questa situazione (un’indagine statistica ha rilevato che in Svezia il 15-20% dei casi di suicidio hanno come causa scatenante il mobbing) (cfr. Ege, 2001).
Vivere una situazione di mobbing causa anche un sensibile calo di produttività, dovuto allo stress e alla demotivazione del lavoratore che si riflettono sulla sua efficienza, inoltre i disagi psicofisici comportano soventi assenze per malattia, il che si traduce in un danno a discapito dell’azienda stessa. Inoltre la costante pressione psicologica a cui la vittima di mobbing viene sottoposta nel contesto lavorativo, con il passare del tempo diventa incontenibile tanto che la sofferenza della vittima viene riversata sulla famiglia, che in questo caso, mettendo a disposizione del membro-mobbizzato tutte le sue risorse, funge da “valvola di sfogo” assorbendo tutta la negatività che la circonda.
Il presente lavoro è incentrato sulle conseguenze che una situazione di mobbing comporta all’interno dell’ambito familiare, nello specifico sugli aspetti psicodinamici del doppio mobbing, un fenomeno riscontrato frequentemente in Italia dallo studioso Harald Ege (1997).
Nella prima parte di questo lavoro, faremo un excursus storico dell’evoluzione del termine mobbing nel tempo sino ad arrivare ai giorni nostri, dando uno sguardo alle definizioni date dai principali studiosi in materia, i quali ci aiuteranno a delineare meglio cosa si intende per mobbing, in modo da evitare fraintendimenti dovuti alla generica conoscenza dell’argomento, spesso appreso in maniera superficiale dai mass-media. Successivamente, dopo aver inquadrato le quattro fasi del processo di mobbing descritte da Leymann e l’adattamento di queste ultime alla realtà italiana (modello italiano a 6 fasi di Ege), ci soffermeremo sui protagonisti del processo di mobbing (il mobbizzato, il mobber e gli spettatori), sulle loro reazioni e sui loro tratti caratteristici così come riportati in letteratura, dando uno sguardo ai tipi di mobbing esistenti, e analizzeremo le cause (fattori scatenanti) e le conseguenze che questo fenomeno comporta.
La seconda parte, invece, vuole essere una riflessione teorica al sevizio delle dinamiche inconsce che si strutturano all’interno del sistema famiglia. L’intento di questo lavoro è quello di delineare un quadro di attuazione delle dinamiche interne alla situazione di doppio mobbing. Partendo dal contributo della scuola di Palo Alto (Pragmatica della Comunicazione Umana) per poi proseguire su altri modelli teorici, introduciamo il concetto di “doppio legame” e di “triangolazione” all’interno del conflitto familiare, per spiegare come alcune modalità di deviazione del conflitto si ripercuotono negativamente sul membro-mobbizzato che così si ritrova ad essere doppiamente bersagliato, sia sul posto di lavoro che nel contesto familiare (la famiglia cessa di dispensare aiuto e protezione).

CONSULTA INTEGRALMENTE QUESTA TESI

La consultazione è esclusivamente in formato digitale .PDF

Acquista
Mostra/Nascondi contenuto.
1 Introduzione Quello delle vessazioni psicologiche e morali nei luoghi di lavoro è un fenomeno antico, ma è solo negli ultimi decenni del secolo scorso che si è iniziato a studiarlo in maniera scientifica, sino ad arrivare ai giorni nostri dove, grazie al boom mediatico, il termine mobbing è diventato di uso comune, con la conseguente moltiplicazione degli studi in materia. Il termine mobbing deriva dal verbo inglese “to mob” ed è stato mutuato dall’etologia all’ambito lavorativo, grazie agli studi, risalenti al 1986, dello psicologo tedesco Heinz Leymann (cfr.Ranieri, 2003). Nella sociologia del lavoro il mobbing è quella strategia con la quale i colleghi sottopongono ripetutamente la vittima designata a vessazioni e aggressioni di ogni tipo, con la finalità più o meno inconscia di indurlo ad andarsene dall’azienda. L’isolamento a cui il mobbizzato viene sottoposto può essere sia di natura psicologica, fatto di non comunicazione e di ostilità più o meno espressa, sia fisico-logistica: trasferimento della vittima in sedi periferiche, assegnazione di uffici angusti, esclusione dai flussi informativi per estromettere progressivamente il soggetto dalla conoscenza di quel che succede in azienda. Il terrorismo psicologico sul luogo di lavoro ha effetti devastanti per la vittima (mobbizzato), per l’azienda e per la società stessa. Anche in termini economici. Per quanto riguarda la vittima, essa viene danneggiata psicologicamente e fisicamente, menomata nella sua capacità lavorativa e nella propria autostima. Spesso il mobbizzato risente di sintomi psicosomatici, stati depressivi o ansiosi, tensione continua, incontrollata e immotivata, non sono rari atti estremi come il suicidio per porre fine a questa situazione (un’indagine statistica ha rilevato che in Svezia il 15-20% dei casi di suicidio hanno come causa scatenante il mobbing) (cfr. Ege, 2001). Vivere una situazione di mobbing causa anche un sensibile calo di produttività, dovuto allo stress e alla demotivazione del lavoratore che si riflettono sulla sua efficienza, inoltre i disagi psicofisici comportano soventi assenze per malattia, il che si traduce in un danno a discapito dell’azienda stessa. Inoltre la costante pressione psicologica a cui la vittima di mobbing viene sottoposta nel contesto lavorativo, con il passare del tempo diventa incontenibile tanto che la sofferenza della vittima viene riversata sulla famiglia, che in questo caso, mettendo a disposizione del membro-mobbizzato tutte le sue risorse, funge da “valvola di sfogo” assorbendo tutta la negatività che la circonda.

CONSULTA INTEGRALMENTE QUESTA TESI

La consultazione è esclusivamente in formato digitale .PDF

Acquista
Il miglior software antiplagio

L'unico servizio antiplagio competitivo nel prezzo che garantisce l'aiuto della nostra redazione nel controllo dei risultati.
Analisi sicura e anonima al 100%!
Ottieni un Certificato Antiplagio dopo la valutazione.

Informazioni tesi

  Autore: Viviana Pacini
  Tipo: Tesi di Laurea
  Anno: 2004-05
  Università: Università degli Studi di Cagliari
  Facoltà: Scienze dell'informazione
  Corso: Psicologia dello sviluppo e della formazione
  Relatore: Marcello Nonnis
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 103

FAQ

Per consultare la tesi è necessario essere registrati e acquistare la consultazione integrale del file, al costo di 29,89€.
Il pagamento può essere effettuato tramite carta di credito/carta prepagata, PayPal, bonifico bancario.
Confermato il pagamento si potrà consultare i file esclusivamente in formato .PDF accedendo alla propria Home Personale. Si potrà quindi procedere a salvare o stampare il file.
Maggiori informazioni
Ingiustamente snobbata durante le ricerche bibliografiche, una tesi di laurea si rivela decisamente utile:
  • perché affronta un singolo argomento in modo sintetico e specifico come altri testi non fanno;
  • perché è un lavoro originale che si basa su una ricerca bibliografica accurata;
  • perché, a differenza di altri materiali che puoi reperire online, una tesi di laurea è stata verificata da un docente universitario e dalla commissione in sede d'esame. La nostra redazione inoltre controlla prima della pubblicazione la completezza dei materiali e, dal 2009, anche l'originalità della tesi attraverso il software antiplagio Compilatio.net.
  • L'utilizzo della consultazione integrale della tesi da parte dell'Utente che ne acquista il diritto è da considerarsi esclusivamente privato.
  • Nel caso in cui l’utente che consulta la tesi volesse citarne alcune parti, dovrà inserire correttamente la fonte, come si cita un qualsiasi altro testo di riferimento bibliografico.
  • L'Utente è l'unico ed esclusivo responsabile del materiale di cui acquista il diritto alla consultazione. Si impegna a non divulgare a mezzo stampa, editoria in genere, televisione, radio, Internet e/o qualsiasi altro mezzo divulgativo esistente o che venisse inventato, il contenuto della tesi che consulta o stralci della medesima. Verrà perseguito legalmente nel caso di riproduzione totale e/o parziale su qualsiasi mezzo e/o su qualsiasi supporto, nel caso di divulgazione nonché nel caso di ricavo economico derivante dallo sfruttamento del diritto acquisito.
L'obiettivo di Tesionline è quello di rendere accessibile a una platea il più possibile vasta il patrimonio di cultura e conoscenza contenuto nelle tesi.
Per raggiungerlo, è fondamentale superare la barriera rappresentata dalla lingua. Ecco perché cerchiamo persone disponibili ad effettuare la traduzione delle tesi pubblicate nel nostro sito.
Per tradurre questa tesi clicca qui »
Scopri come funziona »

DUBBI? Contattaci

Contatta la redazione a
[email protected]

Ci trovi su Skype (redazione_tesi)
dalle 9:00 alle 13:00

Oppure vieni a trovarci su

Parole chiave

doppio mobbing
lavoratori mobbizzati
mobbing e famiglia
mobbing lavoro
triangolazione del mobbizzato nel gruppo familiare
vessazioni psicologiche sul lavoro
vittima mobbing

Tesi correlate


Non hai trovato quello che cercavi?


Abbiamo più di 45.000 Tesi di Laurea: cerca nel nostro database

Oppure consulta la sezione dedicata ad appunti universitari selezionati e pubblicati dalla nostra redazione

Ottimizza la tua ricerca:

  • individua con precisione le parole chiave specifiche della tua ricerca
  • elimina i termini non significativi (aggettivi, articoli, avverbi...)
  • se non hai risultati amplia la ricerca con termini via via più generici (ad esempio da "anziano oncologico" a "paziente oncologico")
  • utilizza la ricerca avanzata
  • utilizza gli operatori booleani (and, or, "")

Idee per la tesi?

Scopri le migliori tesi scelte da noi sugli argomenti recenti


Come si scrive una tesi di laurea?


A quale cattedra chiedere la tesi? Quale sarà il docente più disponibile? Quale l'argomento più interessante per me? ...e quale quello più interessante per il mondo del lavoro?

Scarica gratuitamente la nostra guida "Come si scrive una tesi di laurea" e iscriviti alla newsletter per ricevere consigli e materiale utile.


La tesi l'ho già scritta,
ora cosa ne faccio?


La tua tesi ti ha aiutato ad ottenere quel sudato titolo di studio, ma può darti molto di più: ti differenzia dai tuoi colleghi universitari, mostra i tuoi interessi ed è un lavoro di ricerca unico, che può essere utile anche ad altri.

Il nostro consiglio è di non sprecare tutto questo lavoro:

È ora di pubblicare la tesi