L'infermiere della Polizia di Stato e l'intervento sanitario in ordine pubblico. Una proposta di aggiornamento del percorso formativo
Il lavoro prende in considerazione il ruolo dell’infermiere della Polizia di Stato negli interventi delle unità sanitarie durante i servizi di ordine pubblico.
Intende
- presentare l’esperienza maturata nell’organizzazione e realizzazione di corsi di formazione teorico-pratici sull’intervento sanitario in ordine pubblico;
- analizzare i risultati dei corsi già espletati;
- elaborare una proposta di aggiornamento del percorso formativo degli in-fermieri della Polizia.
I servizi di ordine pubblico sono servizi preventivi indirizzati ad evitare l’insorgere di turbative allo svolgimento ordinato della vita sociale. Si predispongono quando si prevede la partecipazione di un gran numero di persone concentrate in uno stesso luogo: grandi eventi religiosi, politici, sportivi.
In questi servizi possono verificarsi situazioni assimilabili alle emergenze sanitarie extraospedaliere. Emergenze che diventano rilevanti perché si verificano in condizioni particolari, con incombente rischio evolutivo.
I sanitari della Polizia possono essere costretti ad intervenire per soccorrere operatori feriti in situazioni ambientali e sociali a rischio.
La formazione del personale sanitario dovrebbe consentire di operare con sicu-rezza ed in sintonia con il personale operativo.
Metodi
I frequentatori dei corsi seguivano lezioni ed esercitazioni integrate tese alla preparazione di interventi sanitari. Venivano trattate tecniche di intervento sanitario, e anche tecniche operative, considerazioni medico-legali, supporto psicologico, difesa personale, esercizio fisico, addestramento preliminare, dotazioni di reparto e strumenti di comunicazione.
A fine corso veniva proposta la compilazione anonima di una scheda di valuta-zione, strumento utile per le procedure di verifica e revisione di qualità, e per raccogliere osservazioni e suggerimenti. Così si valutava il grado di soddisfazione dei frequentatori del corso, segno della qualità percepita. Sono state adottate tecniche analoghe a quelle utilizzate per la valutazione dell’attività infermieristica, in cui uno degli indicatori più usati è la soddisfazione dell’utente.
La scheda di valutazione conteneva una serie di sette quesiti, volti ad indagare sia l’attività didattica che aspetti organizzativi e di accoglienza:
- L’organizzazione materiale del corso
- Il metodo seguito
- Il risultato dell’esercitazione
- La corrispondenza dei casi proposti con l’argomento delle lezioni
- La documentazione fornita
- Infrastruttura, accoglienza, vitto e allogio
- L’assistenza durante il corso.
Le possibili risposte erano 4:
- Ottimo
- Buono
- Sufficiente
- Insufficiente
Risultati
I frequentatori dei corsi erano medici e infermieri.
I risultati venivano espressi analiticamente con grafici a torta e sinteticamente con istogrammi.
I giudizi sono sbilanciati verso il polo positivo della gradazione di scala Likert. Il punteggio massimo (ottimo) è preponderante nei quesiti riguardanti l’organizzazione materiale del corso (79%) e l’assistenza (92%).
Nei quesiti riguardanti la didattica (metodo, esercitazioni, corrispondenza dei casi con gli argomenti trattati a lezione) aumenta il peso del giudizio “buono” a scapito del giudizio “ottimo”, ma si resta nell’ambito positivo: 100% per il metodo, 96% per le esercitazioni, 99% per la corrispondenza).
La documentazione fornita, giudicata globalmente positiva per il 99%, vedeva un giudizio “ottimo” rappresentato per il 59% e per il resto “buono” (40%). Si deve tener conto comunque della circostanza che il giudizio si può riferire a documentazione cartacea distribuita il primo giorno di corso. Invece una parte importante e – si ritiene – gradita della documentazione era fornita su supporto informatico (CD) contenente fra l’altro presentazioni proiettate in aula oltre che foto ricordo in formato digitale e veniva consegnata l’ultimo giorno, a conclusione del corso, insieme all’attestato di frequenza e documentazione di ufficio.
Più varia la distribuzione dei giudizi riguardanti il quesito “Infrastrutture, acco-glienza, vitto, alloggio” (ottimo 61%, buono 35%, sufficiente 4%).
Conclusioni
Nei servizi di ordine pubblico l’infermiere può apportare il contribuito della sua professionalità generale e specifica, derivata dalla sua formazione di base, dalla dimestichezza con le tecniche di rianimazione cardiopolmonare di base e di emergenza preospedaliera. Ma soprattutto si avvale della sua responsabilità e di una preparazione adeguata e consapevole, tesa all’integrazione: fra membri di una stessa squadra, con altri reparti e altre forze, con altri enti e istituzioni.
In questo scenario l’attività dell’infermiere è fondata non solo su preparazione tecnica, normative e linee guida, ma sul suo impegno responsabile, per essere sempre disponibile e pronto, al servizio della società e di un’istituzione che intende perseguire sicurezza e benessere sociale.
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Informazioni tesi
Autore: | Francesco Scagliusi |
Tipo: | Laurea II ciclo (magistrale o specialistica) |
Anno: | 2005-06 |
Università: | Università degli Studi di Bari |
Facoltà: | Medicina e Chirurgia |
Corso: | Scienze Infermieristiche e Ostetriche |
Relatore: | Rocco Giuliani |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 99 |
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