Introduzione
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ne pubblico. Si propone che le emergenze sanitarie in ordine pubblico vadano affron-
tate (e possibilmente prevenute!) in modo multidisciplinare, avvalendosi di compe-
tenze di ampio respiro: riguardanti non solo le tecniche di intervento più squisitamen-
te sanitarie, ma anche le tecniche operative e le implicazioni medico-legali. Gli inter-
venti saranno preparati utilizzando tecniche di previsione e prevenzione, simulazioni
ed esercitazioni pratiche. Senza trascurare l’attenzione alle tecniche di difesa perso-
nale, al supporto psicologico, all’esercizio fisico come indispensabile addestramento
preliminare, alla padronanza delle dotazioni di reparto e degli strumenti di comunica-
zione.
Nei servizi di ordine pubblico l’infermiere può apportare il contribuito della sua
professionalità generale e specifica, derivata dalla formazione universitaria di base,
dalla dimestichezza con le tecniche di rianimazione cardiopolmonare e di emergenza
preospedaliera. Ma soprattutto si avvale della sua responsabilità e di una competen-
za adeguata e consapevole, tesa all’integrazione: integrazione fra membri di una
stessa squadra, integrazione con altri reparti e altre forze di polizia, con altri enti e i-
stituzioni.
In questo scenario l’attività dell’infermiere è fondata non solo su preparazione
tecnica, normative e linee guida, ma sul suo impegno responsabile, per essere sem-
pre disponibile e pronto, al servizio di una società che vuole libera e sana.
Il Servizio Sanitario della Polizia di Stato
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Il Servizio Sanitario della Polizia di Stato
La Polizia di Stato
La Polizia di Stato è espressione dell’Amministrazione della Pubblica Sicurezza,
collocata nell’ambito del Ministero dell’Interno.
La legge principale che disciplina l’attività della Polizia di Stato è la L. 121/1981,
cosiddetta “legge di riforma”
3
.
La legge esordisce (art. 1) elencando le attribuzioni del Ministro dell’Interno:
- è responsabile della tutela dell’ordine e della sicurezza pubblica;
- è autorità nazionale di pubblica sicurezza;
- ha l’alta direzione dei servizi di ordine e sicurezza pubblica;
- coordina in materia i compiti e le attività delle forze di polizia;
- adotta i provvedimenti per la tutela dell’ordine e della sicurezza pubblica.
Agli articoli 2-3 prosegue introducendo l’Amministrazione della Pubblica Sicurezza:
“Il Ministro dell’interno espleta i propri compiti in materia di tutela dell’ordine e del-
la sicurezza pubblica avvalendosi dell’Amministrazione della pubblica sicurezza”.
“L’Amministrazione della pubblica sicurezza è civile ed ha un ordinamento spe-
ciale”.
Nell’ambito dell’Amministrazione della pubblica sicurezza è istituito il Diparti-
mento della pubblica sicurezza,
“… che provvede, secondo le direttive e gli ordini del Ministro dell’interno:
1) all’attuazione della politica dell’ordine e della sicurezza pubblica;
2) al coordinamento tecnico-operativo delle forze di polizia;
3) alla direzione amministrazione della Polizia di Stato;
4) alla direzione e gestione dei supporti tecnici, anche per le esigenze generali
del Ministero dell’interno” (art. 4).
La Polizia di Stato quindi è in senso stretto un Corpo alle dipendenze del Mini-
stero degli Interni: un corpo civile ad ordinamento speciale: non militare, sebbene e-
rede del “Corpo delle Guardie di Pubblica Sicurezza” (denominazione anteriore alla
riforma)
a
.
Le sue funzioni sono ricollegabili in senso più generale all’attività di polizia
b
,
con cui si indica un’attività amministrativa diretta
- ad assicurare la pacifica convivenza e l’ordinato svolgimento della vita dei
cittadini;
- ad evitare gli eventuali danni e pericoli che potrebbero derivare alla collettivi-
tà da azioni svolte arbitrariamente dai singoli;
a
L. 121/81, art. 110 (Mutamento di denominazione): “Le denominazioni Corpo delle guardie di
pubblica sicurezza e Corpo della polizia femminile, previste dalle leggi vigenti, sono sostituite dalla
denominazione Polizia di Stato”.
b
La parola “polizia”, derivando dall’espressione greca “polis”, ha la stessa radice etimologica del ter-
mine “politica”, con significati che fanno riferimento alla convivenza civile e alle attività dello Stato.
Il Servizio Sanitario della Polizia di Stato
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- il tutto anche mediante dell’imposizione di limitazioni alla libertà dei singoli
nell’interesse superiore della conservazione dell’ordine, della sicurezza, del-
la pace sociale e di qualunque altro bene tutelato.
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Le norme fondamentali sulla pubblica sicurezza sono contenute nel relativo Te-
sto Unico del 1931 (T.U.L.P.S.)
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, di cui la L. 121/81 si può considerare un’evoluzione:
“L’autorità di pubblica sicurezza veglia al mantenimento dell’ordine pubblico, alla
sicurezza dei cittadini, alla loro incolumità e alla tutela della proprietà; cura
l’osservanza delle leggi e dei regolamenti generali e speciali dello Stato, delle
province e dei comuni, nonché delle ordinanze delle autorità; presta soccorso nel
caso di pubblici e privati infortuni” (art. 1).
In definitiva si può affermare che la Polizia di Stato ha il compito di garantire
l’ordine pubblico, la sicurezza e la civile convivenza dei cittadini, la prevenzione e la
repressione dei reati, l’osservanza delle leggi.
Le stesse funzioni sono ulteriormente precisate nell’art. 24 (Compiti istituzionali
della Polizia di Stato):
“La Polizia di Stato esercita le proprie funzioni al servizio delle istituzioni demo-
cratiche e dei cittadini sollecitandone la collaborazione. Essa
- tutela l’esercizio delle libertà e dei diritti dei cittadini;
- vigila sull’osservanza delle leggi, dei regolamenti e dei provvedimenti della
pubblica autorità;
- tutela l’ordine e la sicurezza pubblica;
- provvede alla prevenzione e alla repressione dei reati;
- presta soccorso in caso di calamità ed infortuni.”
Finalità del Servizio Sanitario della Polizia di Stato
Il servizio sanitario della Polizia di Stato è nato e si è sviluppato per tutelare la
salute del personale dell’Amministrazione della Pubblica Sicurezza e fornire un sup-
porto professionale su quanto attiene alla sanità nello svolgimento dei compiti istitu-
zionali di polizia.
Ha lo scopo di:
a) accertare l’idoneità psicofisica degli aspiranti e degli appartenenti ai ruoli del-
la Polizia di Stato;
b) tutelare la salute del personale della Polizia di Stato;
c) svolgere attività medico-legale nei riguardi di tutto il personale della Polizia di
Stato;
d) partecipare, fornendo il supporto tecnico-professionale, allo svolgimento dei
servizi di Istituto della Polizia di Stato;
e) effettuare, nell’ambito delle proprie attribuzioni, gli accertamenti sanitari di-
sposti dall’Autorità Giudiziaria e dall’Autorità di Pubblica Sicurezza;
f) partecipare agli interventi di soccorso pubblico in caso di calamità.
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L’accertamento dell’idoneità al servizio nella Polizia di Stato è competenza e-
sclusiva del Servizio Sanitario della Polizia.
Il Servizio Sanitario della Polizia di Stato
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Infatti la Legge 833/78 sull’istituzione del Servizio Sanitario Nazionale (cosiddet-
ta legge di riforma sanitaria) all’articolo 6 (“Competenze dello Stato”) riservava de-
terminate funzioni amministrative alla competenza esclusiva dello Stato, sottraendole
quindi alle ASL o alle regioni. Si trattava di argomenti generali come i rapporti sanitari
internazionali, la profilassi delle malattie infettive e diffusive, i farmaci, gli stupefacen-
ti, l’igiene degli alimenti, la medicina del lavoro, il personale sanitario, l’organiz-
zazione sanitaria militare.
In particolare alla lettera z) parla dei
“servizi sanitari istituiti per le Forze armate ed i Corpi di polizia, per il Corpo degli agenti
di custodia e per il Corpo nazionale dei vigili del fuoco, nonché i servizi dell’Azienda autono-
ma delle ferrovie dello Stato relativi all’accertamento tecnico-sanitario delle condizioni del
personale dipendente”
7
.
All’articolo 14 lettera q) invece, parlando delle Unità Sanitarie Locali, dice che
provvedono
“agli accertamenti, alle certificazioni ed a ogni altra prestazione medico-legale
spettanti al servizio sanitario nazionale, con esclusione di quelle relative ai servizi
di cui alla lettera z) dell’articolo 6.”
In definitiva lo Stato riserva al Servizio Sanitario della Polizia di Stato
l’accertamento dell’idoneità, le certificazioni e le altre prestazioni medico-legali che
riguardino il personale della Polizia di Stato
a
.
Gli stessi principi sono riportati in dettaglio nel DPR 338/1982 (“Ordinamento
dei ruoli professionali dei sanitari della Polizia di Stato”) art. 3:
“I sanitari della Polizia di Stato, fermo restando quanto disposto dall’art. 6 lettera
z), della legge 23 dicembre 1978, n. 833, hanno le seguenti attribuzioni:
a) provvedono all’accertamento della idoneità psico-fisica dei candidati ai con-
corsi per l’ammissione nei ruoli della Polizia diStato;
b) provvedono all’assistenza sanitaria e di medicina preventiva del personale del-
la Polizia di Stato ed all’istruttoria delle pratiche medico-legali relative…
c) in relazione alle esigenze di servizio e, limitatamente alle proprie attribuzioni,
possono essere impiegati in operazioni di polizia ed in operazioni di soccorso in
caso di pubbliche calamità ed infortuni;
d) rilasciano certificazioni di idoneità psico-fisica con le stesse attribuzioni degli
ufficiali medici delle Forze armate…”
8
Tutte le attribuzioni ora citate sono sostanzialmente confermate dal successivo
DLgs 334/2000, art. 44
9
.
Attività del Servizio Sanitario
Il servizio sanitario della Polizia di Stato assolve le sue finalità attraverso una
serie di attività:
a) accertamento dell’idoneità psicofisica:
sui candidati ai concorsi per l’ammissione ai diversi ruoli della Polizia;
a
Cioli S., Il Servizio Sanitario della Polizia…, cit., p. 77. Attualmente l’accertamento dell’idoneità
per l’accesso ai ruoli della polizia è regolato dal Decreto del Ministero dell’Interno n. 198 del
30.06.2003, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 177 del 1.8.2003.
Il Servizio Sanitario della Polizia di Stato
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su personale già in servizio ogni volta che se ne renda necessaria la verifica;
oppure per l’assegnazione a compiti speciali;
b) attività di prevenzione:
visite periodiche,
vaccinazioni,
proposte e controlli sull’igiene e sicurezza degli ambienti e degli alimenti
c) attività di assistenza sanitaria (diagnosi, cura e riabilitazione);
d) attività medico-legale nei confronti del personale della Polizia di Stato;
e) istruttoria delle pratiche medico-legali;
f) partecipazione alle Commissioni Mediche Ospedaliere (C.M.O.), organi medi-
co-legali collegiali istituiti presso gli Ospedali Militari;
g) attività di consulenza e supporto professionale per argomenti di interesse sa-
nitario o comunque rilevanti ai fini della tutela della salute;
h) attività didattica e di educazione sanitaria nei confronti del personale;
i) attività di medicina forense in materia di polizia giudiziaria e di pubblica sicu-
rezza;
l) attività medico-fiscale a richiesta dell’Autorità Giudiziaria e di quella di Pubbli-
ca Sicurezza;
m) ogni altra attività professionale resa necessaria dal perseguimento di fini di
pubblica sicurezza e polizia giudiziaria.
Infine il servizio sanitario della Polizia di Stato assicura l’assistenza durante le
attività addestrative del personale e partecipa ai servizi di ordine pubblico e soccorso
pubblico.
a
Recente è la partecipazione dei medici e degli infermieri della Polizia ai gruppi
di missione denominati D.V.I. (Disaster Victim Identification), istituiti nell’aprile 2006
in seguito ad esperienze di partecipazione del personale scientifico, tecnico e profes-
sionale della Polizia di Stato all’identificazione delle vittime di eventi calamitosi, sia
sul territorio nazionale che all’estero (qualora sia accertata o da riscontrare la pre-
senza di vittime di nazionalità italiana)
b
.
Attività di prevenzione
Le attività di prevenzione vedono impegnati gli Uffici Sanitari istituiti nelle Que-
sture, negli Istituti di Istruzione e nei Reparti Mobili.
L’attività di prevenzione delle malattie si effettua sia direttamente, promovendo
le iniziative e i provvedimenti idonei a mantenere in buona salute il personale, sia in-
direttamente, controllando l’ambiente di lavoro al fine di evitare situazioni di rischio
che possano comportare danni fisici e psichici.
a
La stessa legge fondamentale sull’ordinamento dell’Amministrazione della pubblica sicurezza
prevedeva: “Le forze di polizia possono essere utilizzate anche per il servizio di pubblico soccorso”
(L. 121/81, art. 16). Il termine pubblico soccorso, sebbene possa suggerire un tipo di intervento speci-
fico di ordine sanitario, si riferisce ad un’attività più generale. Infatti nell’organizzazione strutturale del-
le Questure è compreso un Ufficio di Prevenzione Generale e Soccorso Pubblico (UPGSP), costituito
dalle cosiddette “Volanti” che svolgono una tipica attività di controllo del territorio.
b
Decreto del Capo della Polizia, 6 aprile 2006.
Il Servizio Sanitario della Polizia di Stato
11
Gli interventi diretti sull’ambiente di lavoro e sui mezzi in dotazione sono tipici
interventi di prevenzione primaria, che per definizione si propone di impedire
l’insorgenza di malattie.
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Gli interventi sul personale invece possono rientrare nella prevenzione primaria
o secondaria. La prevenzione primaria viene praticata prima dell’insorgenza della
malattia, con metodi che consistono nella correzione dei fattori di rischio, nella rimo-
zione di comportamenti nocivi, nell’induzione di comportamenti positivi, nel poten-
ziamento della capacità di difesa dell’organismo, nella prevenzione delle malattie tra-
smissibili, ecc.).
La prevenzione secondaria consiste in via generale nella diagnosi precoce e si
propone di identificare la presenza di malattie prima che si manifestino clinicamente,
in una fase quindi in cui è più aggredibile da una terapia che potrà dare maggiori
probabilità di guarigione definitiva. Classicamente utilizza il metodo dello “screening”,
che consiste nel sottoporre ad esami diagnostici un insieme di persone apparente-
mente sane per escludere indicatori di malattie non ancora sintomatiche.
Nella prevenzione secondaria rientrano la sorveglianza sanitaria, che consiste
nel sottoporre il lavoratore a visite preventive e periodiche, o i provvedimenti di allon-
tanamento temporaneo o definitivo dal posto di lavoro.
A tal fine i sanitari della Polizia di Stato:
- somministrano al personale le vaccinazioni obbligatorie per legge, e quelle
che si rendono necessarie in particolari circostanze di servizio;
- effettuano visite periodiche nei confronti di persone che sono, o sono state,
affette da particolari malattie (malattie neuropsichiatriche, TBC, lue, ecc.);
- esercitano una sorveglianza costante sui poligoni di tiro e sulle autorimesse
mediante controlli microclimatici, nonché controlli periodici sul personale ad-
detto;
- svolgono controlli periodici sull’ambiente di lavoro e sul personale che espleta
attività che comportino rischio acustico;
- svolgono controlli periodici su ambienti di lavoro e sul personale addetto che
espleta attività che comportino esposizione a polveri o altri agenti fisici o
chimici (radiazioni ionizzanti, solventi, piombo, ossido di carbonio, ecc.);
- svolgono controlli periodici sul personale addetto ai videoterminali e
sull’ambiente in cui opera;
- svolgono controlli periodici sugli alloggi collettivi di servizio, sui bar, sugli
spacci, sulle mense, sulle cucine e sugli alimenti;
- espletano controlli sanitari periodici e adottano misure profilattiche sul perso-
nale addetto alla preparazione, manipolazione e distribuzione dei cibi;
- esprimono parere sugli ambienti di lavoro e, per tale motivo, fanno parte di
apposite Commissioni Ambiente e Salubrità istituite presso le Questure.
Il Servizio Sanitario della Polizia di Stato
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I Reparti Mobili
L’amministrazione della Pubblica Sicurezza è articolata in organi centrali ed uf-
fici periferici
a
. Fra gli uffici periferici, oltre alle Questure e agli uffici speciali di polizia
in provincia (Stradale, Ferroviaria, Postale, Polizia di frontiera, Telecomunicazioni,
Reparti Volo), che comunque fanno riferimento alle Questure per quello che riguarda
l’ordine e la sicurezza pubblica, si ritrovano i Reparti Mobili.
I Reparti Mobili svolgono funzioni di tutela dell’ordine e della sicurezza pubblica
in occasione di manifestazioni di piazza, di eventi sportivi, di tutela di obiettivi sensibi-
li; inoltre possono essere impiegati, come le Forze Armate, in operazioni di soccorso
in occasione di pubbliche calamità o disastri
11
.
Istituiti alle dipendenze del Dipartimento della Pubblica Sicurezza, sono previsti
dall’art. 33 della Legge 121/81:
“I reparti mobili sono istituiti per la tutela dell’ordine pubblico e per esigenze di
pubblico soccorso…”.
“…debbono disporre di attrezzature atte a prestare soccorso in caso di calamità.”
Quindi vengono impiegati principalmente per compiti di ordine pubblico, ma
“possono essere chiamati a concorrere ad altre operazioni di pubblica sicurezza
e ai servizi di istituto svolti dagli organi territoriali di polizia, previa autorizzazione
del capo della polizia”.
Si possono considerare reparti organici caratterizzati da una particolare capaci-
tà di intervento operativo di massa. Sono dislocati in 13 capoluoghi di provincia, ma
la loro competenza non è limitata territorialmente. Possono operare in tutto il territorio
nazionale e non solo nella provincia dove hanno sede.
L’impiego in servizio di ordine pubblico è riservato normalmente a personale
maschile, ma altri incarichi possono essere svolti anche da personale femminile (es.
ruoli tecnici). Il già citato art. 33 prevede per il personale l’obbligo di permanenza in
caserma, in modo da assicurare una quota di personale sempre disponibile per inter-
venti immediati.
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A Bari è di stanza il IX Reparto Mobile.
Servizi Sanitari dei Reparti Mobili
Presso ogni Reparto Mobile è istituito un ufficio sanitario responsabile
dell’assistenza sanitaria e della medicina preventiva e curativa nei confronti del per-
sonale, secondo quanto previsto dal DPR 338/82, art. 3.
In relazione alle esigenze di servizio l’Ufficio Sanitario assicura il concorso sani-
tario nelle operazioni di polizia ed in operazioni di soccorso in caso di pubbliche ca-
lamità ed infortuni.
Il Dirigente l’Ufficio Sanitario è un Medico della Polizia di Stato il quale:
- è consulente del dirigente del Reparto per i problemi di carattere sanitario;
- assicura l’attività di medicina curativa e di medicina legale nei confronti del
personale;
a
Legge 1 aprile 1981, n. 121, cit., art. 31.
Il Servizio Sanitario della Polizia di Stato
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- assicura il regolare funzionamento dell’infermeria del Reparto;
- assicura le ispezioni periodiche agli alloggi collettivi di servizio, alle mense, a-
gli spacci e simili;
- assicura l’esecuzione di indagini sugli ambienti di lavoro a rischio specifico;
- assicura l’esecuzione delle visite periodiche ed i controlli di laboratorio sul per-
sonale dipendente addetto ai poligoni di tiro, alle mense, agli spacci, ecc.;
- assicura l’esecuzione delle visite preventive e le vaccinazioni;
- segue il Reparto durante le esercitazioni, a fuoco o comunque pericolose;
- segue il Reparto nei servizi di ordine e sicurezza pubblica di maggior impegno;
- segue il Reparto nei servizi di soccorso pubblico per calamità e cura che il ma-
teriale sanitario occorrente alle finalità sia sempre pronto all’uso specifico;
- collabora all’aggiornamento professionale dei dipendenti della Polizia di Stato,
con lezioni informative di primo soccorso, igiene e altri argomenti di carattere
sanitario;
Attività del Servizio Sanitario del IX Reparto Mobile
L’Ufficio Sanitario del IX Reparto Mobile della Polizia di Stato di Bari è diretto da
un Medico Capo della Polizia di Stato a cui fa capo personale dei ruoli ordinari (che
svolge attività di polizia) e soprattutto dei ruoli tecnici: Perito Tecnico Capo Sala, Vice
Revisori Tecnici Infermieri.
Il personale svolge le mansioni previste dal proprio profilo professionale.
L’Ufficio Sanitario esercita attività di medicina preventiva, curativa e medico-
legale attraverso una serie di prestazioni e servizi.
È tipica l’attività di “sala medica”, che consiste nelle visite ambulatoriali eseguite
dal funzionario medico e nel controllo dei certificati medici rilasciati da sanitari privati,
su cui il medico della Polizia appone il visto per presa visione
13
. A visita medica sono
sottoposti i cosiddetti “chiedenti visita”
a
e i dipendenti per i quali si rende necessaria
la verifica dei requisiti di idoneità al servizio al termine di determinate malattie.
Come sala medica si effettuano anche consulenze specialistiche grazie alla
possibilità di esecuzione di esami diagnostici richiesti da altri uffici (ECG, spirometria,
audiometria).
In sala medica si realizzano anche le procedure per le sorveglianze sanitarie
periodiche. In particolare:
- per le malattie infettive, in seguito ad eventuali contatti a rischio infettivo che
abbiano interessato dipendenti della Polizia di Stato (profilassi post-
esposizione);
- per le malattie neuro-psichiatriche;
- per l’uso di sostanze stupefacenti.
Altre prestazioni riguardano ambiti di medicina del lavoro e di medicina legale,
con l’esecuzione e la proposta di visite mediche di controllo richieste dal-
a
“Chiedente visita” è “il personale della Polizia di Stato che per ragioni di salute non ritenga di
essere in condizione di prestare servizio” (art. 61 DPR 782/92). Egli deve “darne tempestiva notizia
telefonica al capo dell’ufficio, reparto o istituto da cui dipende, trasmettendo, nel più breve tempo pos-
sibile, il certificato medico da cui risulti la diagnosi e la prognosi… L’Amministrazione ha facoltà di ef-
fettuare, tramite i propri sanitari, visite di controllo”.
Il Servizio Sanitario della Polizia di Stato
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l’Amministrazione; con le sorveglianze sanitarie previste dal D.Lgs. 626/94 e succes-
sive modificazioni ed integrazioni; con le visite mediche per il rilascio di patenti mini-
steriali per la guida di automezzi in servizio di polizia o per l’avviamento alle cure
termali o per l’accertamento di idoneità preliminare a mansioni speciali.
Nell’ambito della medicina del lavoro ci si occupa sia delle condizioni dei luoghi
di lavoro sia dei lavoratori a rischio: istruttori di tiro, armaioli e addetti alla custodia
delle armi, addetti all’officina e all’autorimessa, addetti ai videoterminali. E si predi-
spongono adeguati dispositivi di protezione individuale e collettiva, come pure le
cassette di primo soccorso.
Nella prevenzione rientrano la proposta e la somministrazione di vaccinazioni;
le visite finalizzate alla pratica dell’attività sportiva non agonistica; l’attività didattica.
L’Ufficio Sanitario si occupa delle ispezioni e dei controlli sanitari nei settori di
competenza (mensa, spaccio, bar, officina, alloggi del personale), con particolare at-
tenzione all’igiene degli alimenti e alle attività collegate al D.Lgs 155/97
14
.
La competenza professionale si traduce fra l’altro nella consulenza per gli Uffici
del Reparto in materia sanitaria e nell’aggiornamento professionale.
L’assistenza sanitaria viene garantita anche per i servizi di ordine pubblico e per
le attività addestrative (es. esercitazioni di tiro nei poligoni).
A supporto dell’attività specifica viene svolta un’intensa attività burocratica, che
consiste nell’accettazione dei dipendenti che ricorrono all’ufficio, nella compilazione
di certificati, nella compilazione dei registri, nelle richieste di materiale agli organi
competenti, nell’elaborazione di statistiche, nei rapporti con altri uffici di Polizia.
A tutte queste attività istituzionali se ne affiancano altre – periodiche o occasio-
nali – che si aprono all’esterno in quanto presuppongono o ricercano il contatto con
altri enti e istituzioni:
- le giornate della donazione del sangue, organizzate presso i locali
dell’Ufficio;
- le iniziative finalizzate alla prevenzione delle malattie cardiovascolari e delle
morti evitabili da arresto cardiaco anche con l’uso di defibrillatori semiauto-
matici esterni;
- attività di studio e ricerca, in collaborazione con altri enti (Istituti Universitari,
IRCCS, Divisioni ospedaliere);
- l’organizzazione di eventi formativi e culturali su materie attinenti ai fini isti-
tuzionali, come
a) il corso “Aggiornamenti in tema di Balistica Forense per Operatori di Po-
lizia Giudiziaria”, in collaborazione con la Sezione di Medicina Legale
dell’Università degli Studi di Bari, e con la partecipazione della Questura
di Bari e del Gabinetto Interregionale di Polizia Scientifica;
b) il workshop “Recovery of decomposed bodies and collection of entomo-
logical evidence”, nell’ambito del IV Congresso Internazionale del-
l’Associazione Europea di Entomologia Forense, organizzato dal-
l’Università degli Studi di Bari (Sezione di Medicina Legale) e dal-
l’Università del Molise in collaborazione con la Questura di Bari e il
IX Reparto Mobile.