L'adozione internazionale alla luce della legge 31 dicembre 1998, n° 476: il ruolo dei servizi territoriali e dell'assistente sociale nella formazione e nel sostegno alle coppie adottive. Esperienza di un consultorio dell'Asl città di Milano.
L'adozione è un istituto già presente negli ordinamenti giuridici dell'antichità, in particolare quello greco e romano, anche se non aveva quello scopo assistenziale in favore di minori privi di famiglia che ha nel diritto moderno.
L'adozione a scopo assistenziale viene introdotta nel nostro ordinamento nel 1967 con la legge 431, ma è solo con la legge 184 del 1983 che l'adozione a carattere assistenziale ha assunto la forma che è rimasta invariata fino al 1998.
A quasi quindici anni dalla sua approvazione, la L. 184/1983 propone dei principi che sono ancora da condividere, tuttavia ha mostrato delle lacune a livello di applicazione che si è recentemente cercato di colmare con la L. 476/98, in riferimento all'adozione internazionale.
Questa nuova normativa ha apportato una serie di modifiche nella procedura che porta all'adozione di un bambino straniero, non solo da un punto di vista giuridico ma anche da quello delle coppie e dei servizi degli enti locali, che vi prendono parte.
L'obiettivo di questo lavoro vuole essere quello di mostrare e analizzare i cambiamenti apportati dalla 476/98 nei compiti attribuiti agli enti locali con particolare attenzione al nuovo e più complesso ruolo di preparazione, informazione e formazione delle coppie (art. 29bis L.476/98) che viene loro affidato e al limite di quattro mesi per l'invio della relazione degli stessi al Tribunale per i Minorenni.
In particolare abbiamo analizzato come si è modificata l'attività degli operatori del Consultorio Famigliare del Distretto 3, ASL Città di Milano, che da anni attuavano un modello operativo che pareva rispondere in modo efficace ed efficienti, sia alla richiesta delle coppie che al mandato del T.M. La scelta si è orientata verso questo consultorio poiché chi scrive ha avuto la possibilità di svolgervi il tirocinio del III anno.
Nell'ultimo capitolo vengono analizzati i dati rilevati dagli operatori del consultorio relativi a due differenti gruppi di coppie adottive. Il primo gruppo, chiamato di controllo, è costituito da coppie che sono state seguite dal servizio senza l'uso del gruppo nel percorso di formazione; mentre il secondo gruppo, di ricerca, è costituito da coppie che sono state seguite con la modalità operativa precedentemente analizzata, che prevede l'uso del gruppo nella formazione.
In Conclusione la presente tesi si presenta come un'analisi dell'istituto adottivo sia da un punto di vista teorico e bibliografico, sia da un punto di vista empirico. Essa rappresenta quindi il tentativo di dare delle indicazioni concrete circa l'applicazione, da parte dei servizi e degli operatori sociali, delle norme relative all'adozione.
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Informazioni tesi
Autore: | Sara Zappa |
Tipo: | Diploma di Laurea |
Anno: | 1998-99 |
Università: | Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano |
Facoltà: | Scienze della Formazione |
Corso: | Servizio Sociale |
Relatore: | Luigi Maravita |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 214 |
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