Friedrich Hollaender : Das deutsche Kabarett vor und nach dem zweiten Weltkrieg
Lo scopo del mio lavoro è stato quello di raccogliere e analizzare il materiale esistente sulla vita del cabarettista tedesco Friedrich Hollaender. La mia attenzione si è rivolta in particolare alla sua attività artistica, al fine di esporre la produzione di Hollaender come musicista e scrittore.
L’analisi delle sue composizioni mira ad inserirle nel contesto storico in cui l’artista ha vissuto. A tale scopo ho redatto alcuni capitoli che illustrano la situazione sociale, politica ed economica della Germania di allora. La produzione artistica di Hollaender infatti non fu mai libera dall’influsso degli eventi. Il più delle volte prese spunto da fatti contemporanei o del passato recente per parodiarli nei suoi Lieder. Con tale satira egli si proponeva di far ridere e divertire il suo pubblico, portandolo contemporaneamente anche a riflettere sull’ingiustizia e l’assurdità che imperavano nella società.
Prendendo apertamente posizione contro questa società corrotta mise spesso in pericolo la propria vita, inimicandosi la classe al potere e la borghesia conservatrice. Questo rischio faceva però parte del lavoro dei cabarettisti. Volker Kühn nel suo commento all’autobiografia di Hollaender dà di essi la seguente definizione:
“Kabarettisten sind gute Chronisten. Sie haben den Finger am Puls der Zeit, nehmen seismographisch Stimmungen und Entwicklungen auf, stehen mit dem Zeitgeist auf du und du, schlürfen Aktualität und spucken sie als Pointe wieder aus. Sie wissen, was die Uhr geschlagen hat und machen sich ihren eigenen Reim darauf. Daß dabei zumeist ein Lacher rauskommt, zuweilen einer, der im Hals stecken bleibt, gehört zum Metier dieser rabenschwarzen Zunft.“
Nonostante Hollaender si impegnasse a mettere in luce e criticare i vizi e i difetti della società in cui viveva, era tuttavia poco convinto che il suo lavoro potesse essere utile a migliorare o perlomeno cambiare la situazione. Di carattere era scettico, malinconico e un po’ pessimista, ma queste sue caratteristiche non riuscirono a sopraffare del tutto quell’energia e quel senso dell’umorismo che, insieme ad un lieve ottimismo di fondo, gli diedero sempre lo stimolo e la forza per continuare la sua attività.
Queste due opposte tendenze caratteriali sono ben presenti in tutta la sua produzione musicale. I suoi Lieder oscillano infatti tra le tonalità maggiori, allegre e spensierate, che caratterizzano spesso i ritornelli, e quelle minori, più tristi, malinconiche e riflessive, con le quali tende invece a comporre le strofe. Questo costante e irrisolvibile conflitto interiore riempie i suoi pezzi delle più diverse atmosfere, piene di amore e di dolore, di gioia e di tristezza, che hanno contribuito a creare il mito dei cosiddetti “Goldene Zwanziger Jahre” .
La grande energia che lo accompagnò durante la sua gioventù, all’inizio della sua attività cabarettistica, e che nel periodo hollywoodiano gli diede la forza e la speranza per sopravvivere, venne meno negli anni cinquanta, quando, tornato in Germania, si rese conto che le circostanze erano cambiate, così come era cambiato il gusto del pubblico. Dopo gli anni difficili della guerra la gente aveva di nuovo voglia di divertirsi e di svagarsi, ma Hollaender e il suo modo di fare satira erano ormai sorpassati per gli spettatori della nuova generazione.
Dopo un vano tentativo di far rivivere il passato, si rese conto a malincuore che le sue battute di spirito e il suo umorismo non avevano più effetto nella società moderna: in essa non c’era più spazio per la sua concezione artistica. Inoltre l’entusiasmo giovanile lo aveva ormai abbandonato. Quello di cui infine sentiva di aver bisogno era pace, tranquillità e distacco dall’atmosfera euforica e caotica che lo aveva da sempre accompagnato.
Con il significativo Lied Spötterdämmerung prese definitivamente congedo dal cabaret, per ritirarsi ad una vecchiaia tranquilla, un po’ malinconica, ma comunque produttiva, in cui si dedicò alla redazione di diversi libri in cui espose la sua concezione di umorismo e le teorie da lui elaborate per produrre una “vernünftige Satire” .
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Informazioni tesi
Autore: | Marilisa Rivis |
Tipo: | Tesi di Laurea |
Anno: | 2003-04 |
Università: | Università degli Studi di Trento |
Facoltà: | Lettere e Filosofia |
Corso: | Lingue e Letterature Straniere |
Relatore: | Alessandro Fambrini |
Lingua: | Tedesco |
Num. pagine: | 171 |
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