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Risoluzione europea contro il riciclaggio
La primissima menzione del problema del riciclaggio di capitali illeciti in strumenti internazionali risale alla Raccomandazione del Comitato dei Ministri del Consiglio d'Europa n. 80/10, intitolata Misure contro il trasferimento e la custodia di fondi di origine criminale.
La finalità precipua di questo strumento è quella di portare l'attenzione dei legislatori nazionali sui rischi connessi ai flussi di capitali illeciti connessi all'elevato numero di sequestri di persona e rapine che ha caratterizzato gli anni '70. Si teme che il fatto di lasciare campo libero alle organizzazioni criminali nella movimentazione dei proventi possa determinare un incremento nell'incidenza dei reati.
È con questa Raccomandazione che comincia a porsi il fondamento della successiva strategia anti-riciclaggio: la cooperazione del comparto bancario. Le misure di cooperazione auspicate dalla Raccomandazione vanno dal rafforzamento delle misure di verifica dell'identità dei clienti, allo scambio di informazioni sulla provenienza e la circolazione di banconote sospette, all'accantonamento di contante con numero di serie registrato, da mettere a disposizione delle autorità inquirenti per occasioni particolari, segnatamente nella circostanza di sequestri di persona, uno dei motivi prioritari che hanno portato all'emanazione della Raccomandazione.
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