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Il Manifesto di Cartagena
Dalla città di Cartagena, Bolìvar scrive una Memoria diretta ai cittadini della Nueva Granada da un caraqueño, passata alla storia come il Manifesto di Cartagena.
Questo scritto costituisce una attenta analisi delle cause che hanno portato al fallimento dell'esperienza repubblicana in Venezuela; il primo motivo, a detta di Bolìvar è da ricercarsi nell'eccessiva tolleranza dei governanti venezuelani:«Abbiamo avuto filosofi per capi, filantropia per legislazione, dialettica per tattica e sofisti per soldati».
L'errore più grande che rimprovera ai governanti venezuelani riguarda l'adozione della forma federale, da lui ritenuta fomentatrice di divisione: «Il Sistema federale, per quanto sia il più perfetto ed il più capace di proporzionare la felicità dell'uomo nella società, è tuttavia il meno indicato agli interessi dei nostri nascenti Stati; in generale i nostri cittadini non hanno ancora acquisito l'attitudine ad esercitare da soli i loro diritti, giacché sono privi delle virtù politiche [...] che non si acquisiscono nei governi assoluti».
E' con questo manifesto che Bolìvar formalizza per la prima volta la sua avversione per le utopie di tipo giacobino e per quelle che chiama repubbliche aeree. Emerge dunque in lui la consapevolezza, che gli deriva dall'esperienza, della necessità di tenere conto della realtà in cui un governo si trova ad operare: «E' necessario che il governo si identifichi, per così dire, con il carattere delle circostanze, dei tempi e degli uomini che lo circondano».
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