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Direttiva Cee sul lavoro atipico
Il legislatore comunitario interviene con la direttiva n. 91/383/CEE per proporre la parità di trattamento dei lavoratori atipici (sia dei lavoratori a termine sia quelli a rapporto di lavoro interinale) rispetto agli altri lavoratori (quelli assunti a tempo pieno ed a tempo indeterminato). Tale direttiva ha lo scopo di impedire abusi nel ricorso al lavoro atipico o precario e comunque di assicurare condizioni accettabili comuni a tutti.
La direttiva n. 91/383/CEE, lungi dal regolare con disciplina generale il fenomeno o attenuare le disparità di trattamento fra lavoro tipico ed atipico, si limita a stabilire obblighi minimali, in capo all'impresa utilizzatrice, in relazione al rispetto delle condizioni in cui si svolge l'attività, oltre ad una serie di diritti di informazione per il lavoratore temporaneo, per metterlo in guardia dai rischi cui può andare incontro.
L'intervento del legislatore comunitario è senza dubbio inteso a contrastare il rischio che le aziende entrino in concorrenza tra loro in maniera distorta, così da competere al ribasso per quanto riguarda le condizioni di lavoro, con evidenti spinte allo sfruttamento della manodopera meno protetta, in quanto precaria come lo è soprattutto il lavoratore interinale.
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