"Chiaro di luna" (Edward Munch) 1895
Edward Munch è forse l’autore cui gli espressionisti hanno guardato con più attenzione e passione perchè egli sembra anticipare le loro esasperate tensioni, le inquietudini esistenziali sul filo del pensiero kierkgardiano. Egli è il primo in grado di trasformare il naturalismo impressionista in realismo simbolico.
Il quadro "chiaro di luna" è l’emblema del notturno, della notte che l’autore preferirà sempre più alle rappresentazioni del giorno.
La visione è solitaria: ci sono tre alberi come alti pali sottili e senza rami di cui di uno si vede la base, mentre gli altri sembrano linee nere attraversanti l’opera. Un'altra striscia verticale è costituita dal riflesso della luna molto marcato e in profondo contrasto con lo specchio d’acqua. Sul piano orizzontale si notano tre fasce: in primo piano una zona verde probabilmente di erba, poi la spiaggia che appare come una strada di terra battuta. Lo specchio d’acqua sembra mescolarsi al cielo, se non per una piccola strisciolina probabilmente rappresentante una banchisa di scogli.
La luna è una circonferenza una macchia rispetto al cielo. La composizione è estremamente sintetica ed equilibrata, da una parte i due alberi, dall’altra il riflesso lunare che si rifà agli alberi cilindrici e l’albero stesso. Il colore è relativamente uniforme, le ombre sono macchie molto dense. I contorni sono precisi con una totale assenza di sfumature. Munch mette a nudo la realtà attraverso una notevole semplificazione in tal modo il paesaggio risulta malinconico ed inquietante.
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Autore:
Elisa Giovinazzo
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- Università: Università degli Studi di Verona
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