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Ambizioni di Keynes


Keynes aveva anche delle ambizioni: voleva che il FMI fosse molto più potente dato che lui aveva timore della sovranità nazionale. Nel suo disegno voleva che il fondo avesse compiti maggiori, cioè che non fosse un fondo ma fosse una banca centrale di tutto il mondo. Una delle ragioni di instabilità in effetti è la mancanza di un'autorità mondiale sul fronte della finanza e dei crediti.

Keynes nel '44 nel suo piano poneva il FMI con compiti maggiori, dato che appunto esso dava l'idea di un qualcosa ricco di risorse, non qualcosa che ha una sua moneta da distribuire ecc, ma il fondo è qualcosa di chiuso.
La banca in teoria può creare moneta, anche se è una banca commerciale, perché ha possibilità di creare non moneta in senso proprio ma può creare maggiore liquidità, attraverso prestiti ecc.
Secondo Keynes bisognava creare istituzione che avesse poteri finanziari come se si creasse la banca centrale di tutto il mondo (progetto lungimirante), che produce e distribuisce la propria moneta in caso di bisogno, in caso di crisi.

Il disegno in parte fu approvato, ma questa specifica parte venne bocciata perché gli USA non volevano condividere la propria sovranità monetaria in una banca mondiale, volevano essere padroni della propria banca centrale.
Il piano Keynes viene bocciato su questo punto (bancor resta nei libri) e alla fine egli ottenne che il FMI fosse responsabile solo per il finanziamento degli squilibri esterni.

Tallone di Achille di Bretton Woods: manca istituzione internazionale che produce e distribuisce liquidità internazionale. Bretton Woods nasce con questo vuoto, per il fatto che le istituzioni internazionali sono un po' sfruttate perché non possono creare e redistribuire moneta; possono però fare prestiti sulla base delle risorse che gli stati gli danno, magari per squilibri temporanei o strutturali. 

Il dollaro $ diventa unica valuta globale e di riserva insieme all'oro. Il dollaro nel '44 era sicuramente l'emblema della forza americana, moneta nei cui confronti tutti avevano molta fiducia, che era sostenuta dalla convertibilità in oro. Queste cose però non è detto che si mantengano nel tempo. La fiducia nei confronti del $ crolla negli anni '60, anni di contrasti fra esigenze interne che terminano con Nixon che decide l’inconvertibilità del $ nei confronti dell’oro. Il dollaro, ancora monetaria di tutto il sistema, progressivamente diventa moneta debole e perde quindi fiducia, in particolare dopo l'assassinio di Kennedy, dopo l'escalation sulla guerra del Vietnam, e questo porta la Bp in disavanzo e una minore crescita rispetto all'Europa. Negli anni '68-'71 il dollaro diventa non il simbolo della forza ma dell'arroganza, del potere, del presidente americano contro tutti. Il fatto che ci fosse solo una moneta al centro non è detto che questo possa funzionare per sempre; un’altra cosa se la moneta emessa proveniva da una banca centrale mondiale (ma questo non si attuò).
La fiducia nel $ viene meno per ragioni economiche e politiche; anche l'amministrazione Kennedy ebbe responsabilità sul fronte dell'incremento dell'inflazione americana, fino a quando appunto nel '71 Nixon dichiara finito il sistema di Bretton Woods, la convertibilità del dollaro in oro è sospesa e da quel momento in mondo viaggiava su canali passivi. Si mantiene la globalizzazione finanziaria e l'autonomia ma con cambi flessibili.
Il FMI è un'istituzione che nasce con poche risorse, e per questo non è in grado di svolgere funzioni di authority.

Tratto da STORIA DELLA POLITICA ECONOMICA INTERNAZIONALE di Federica Palmigiano
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