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Denaro e profitto in Marx



È a questo punto che entra in gioco il denaro: con esso viene determinato il prezzo delle merci in base alla domanda e alla disponibilità dell’offerta; il denaro è la concretizzazione in termini quantitativi del valore di scambio delle merci. Siamo al punto focale della discussione: ciò che Marx vuole in luce è il fatto che un capitalista investendo il denaro per comprare delle merci, una volta che è stato in grado di venderle ci ha guadagnato (questo aumento del denaro lo chiama profitto). In una società mercantile (cioè basata sullo scambio delle merci, ossia ad esempio io ti do dieci uova tu mi dai una zucca più 1 euro) il rapporto è merce – denaro – merce, così che i soldi guadagnati dallo scambio della merce servono per comprare altra merce; invece nella società capitalistica il rapporto è denaro – merce – maggior denaro. Questo vuol dire che chi possiede denaro compra delle merci e ci guadagna sopra. Marx si accorge allora che c’è qualcosa che non va perché se un uovo vale 100 lire non può essere rivenduto a 200 lire poiché il suo valore di scambio non aumenta così dal nulla. Da dove viene allora il guadagno?

Tratto da STORIA DELLA FILOSOFIA CONTEMPORANEA di Carlo Cilia
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