La fine della II Guerra Mondiale
La fine della II Guerra Mondiale
Il 15 maggio i soldati della V Armata sfondavano finalmente il fronte sulla linea Gustav. Mentre inglesi e americani proseguivano lungo l’Appia verso Formia, Gaeta, Itri, il Corpo di spedizione francese affrontava le truppe tedesche sulle montagne.
Il percorso vittorioso delle truppe lasciava migliaia di caduti da entrambe le parti. Al generale De Gaulle fu scritto che il Corpo di spedizione francese 7mila uomini di cui 260 ufficiali. I diari di guerra ovviamente tacevano sulle altre vittime dell’avanzata, ovvero le donne.
Campodimele, Lenola, Vallecorsa, Pico, Pasterna segnano i combattimenti delle truppe francesi, ma segnano anche i luoghi in cui dalle storie raccolte oggi e dalla documentazione del tempo emerge la memoria degli stupri collettivi.
Anche a Campodimele, che si trovava nel bel mezzo della linea Hitler, i tedeschi razziarono il bestiame degli abitanti. La sera del 2 novembre reparti di soldati comparvero con l’intento di rastrellare ostaggi per la rappresaglia, trovarono solo donne, ne presero 20 e le condussero al comando di Pico, dove si svolsero un interrogatorio e una lunga contrattazione. Alla fine i tedeschi decisero di salvare loro la vita, ma le liberarono togliendo loro le cioce (calzari ciociari fatti di stracci e pelle) e constringendole a tornare al paese a piedi nudi. Si trattava di 15 km di strada. Le donne arrivarono sanguinanti.
Si passò poi alla deportazione dei campomelani. I modi dei soldati erano spicci e violenti. Furono presi tutti di corsa ed ebbero il tempo di prendere poche cose e di salire subito su un treno che li portò a Reggio Emilia. Lì il treno fu fermato da un bombardamento e i campomelani alloggiarono in un manicomio adibito a campo profughi. Tornarono nel loro paese solo nel 1945. Le donne rimaste maledissero quel momento perché incontrarono il Corpo di spedizione francese.
Si sono raccolte le testimonianze di donne che hanno subito stupri collettivi e alcune di loro sono molto giovani.
Molte madri si offrono ai soldati per salvare le figlie. Donne adulte fecero da scudo alle bambine. Gli uomini cercarono inutilmente di difendere le loro donne. Emergono dalla documentazione raccolta molti casi di uomini assassinati nel tentativo di opporsi ai soldati. Nei racconti quindi spesso emerge un quadro familiare tragico.
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Dettagli appunto:
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Autore:
Gabriella Galbiati
[Visita la sua tesi: "Logica del tempo in Guglielmo di Ockham e Arthur Norman Prior"]
- Università: Università degli Studi di Napoli - Federico II
- Facoltà: Sociologia
- Esame: Storia contemporanea
- Docente: Gabriella Gribaudi
- Titolo del libro: Guerra Totale. Tra bombe alleate e violenze naziste
- Autore del libro: Gabriella Gribaudi
- Editore: Bollati Boringhieri
- Anno pubblicazione: 2005
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