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Gli scontri tra i tedeschi e gli alleati - 1943/44 -

Gli scontri tra i tedeschi e gli alleati - 1943/44 -



Le divisioni alleate lottarono dal novembre 1943 al maggio del 1944 per riuscire a sfondare la linea Gustav (linea di Cassino o Gustav, che seguiva il fiume Garigliano, dalle foci alla vallate dei suoi affluenti, Rapido e Liri, e si imperniava su uno sbarramento naturale costituito dalla strettoia della valle nei pressi di Teano, Mignano e Cassino, con i monti Aurunci da un lato e gli Appennini abruzzesi dall’altro; attraversato da due strade romane, l’Appia e la Casilina) e aprirsi la strada per Roma. In varie ondate le truppe alleate tentarono di far arretrare le divisioni tedesche, accompagnando i movimenti dei soldati di terra con terribili bombardamenti. Fra il 6 e il 15 novembre e il 30 dicembre la battaglia si svolse alle foci del Garigliano. Tra la fine di novembre e i primi di dicembre furono sferrati altri due attacchi sulle montagne abruzzesi e intorno a Cassino. In gennaio, in preparazione dello sbarco di Azio che doveva avvenire il 22 dello stesso mese, i raid aerei si intensificarono  con danni collaterali di tragica portata. Fra il 17 gennaio e gli inizi di febbraio, si verificarono due tentativi di spezzare la linea Gustav. Il 15 febbraio, dopo aver inutilmente tentato di avanzare, gli alleati decisero di bombardare il monastero di Montecassino, che sovrastava la valle e che veniva identificato, a torto, come una roccaforte dei tedeschi, che da lì avrebbero potuto dominare le mosse degli avversari e difendere con successo le proprie posizioni. Il bombardamento si sarebbe rivelato tragicamente inutile: morirono molti civili che lì avevano trovato rifugio e dopo fu usato dai soldati tedeschi che si insediarono tra le rovine e furono in grado di contrastare e far indietreggiare le linee nemiche. Il 15 marzo iniziò un altro tentativo di sfondamento con la distruzione di Cassino con granate e tonnellate di bombe. Dall’11 al 22 maggio si svolse la battaglia decisiva: gli alleati costrinsero alla ritirata le truppe tedesche con una morsa a tenaglia che vide impegnate le truppe inglesi, americane, polacche, canadesi, sudafricane e il Corpo di spedizione francese che sfondò il fronte all’altezza di Minturno e Suio, sul fiume Garigliano e si inoltrò nei monti Aurunci attraverso Esperia e Castelforte verso Formia, Itri, Campodimele, Pico e Ceprano.
Coloro che abitavano nel territorio circostante la linea Gustav vissero in una situazione estrema per la durata del fronte (quasi 7 mesi), per le distruzioni pressoché totali operate dai bombardamenti alleati, per l’accanimento con cui i tedeschi difesero la linea, infierendo spesso sui civili, e, infine, per le terribili violenze perpetrate sulle donne dalle truppe del Corpo di spedizione francese.
Pochi ricordano che Cassino fu rasa completamente al suolo, che moltissimi altri abitati della zona da Gaeta a Cassini subirono distruzioni quasi totali e che infine il 22 maggio, quando si apprestavano a esultare per la liberazione, numerosi paesi si trovarono di fronte all’invasione delle truppe francesi che si diedero a saccheggi e stupri.
Il porto di Gaeta, l’importante snodo ferroviario di Formia, il Garigliano con i suoi ponti furono obiettivi ripetuti dei bombardamenti angloamericani. A ciò si deve aggiungere la presenza dei soldati tedeschi che evacuarono e deportarono la popolazione, distrussero tutte le infrastrutture dei porti poiché il golfo di Gaeta era stato individuato come uno dei luoghi per un possibile sbarco alleato dopo quello di Salerno.
Caratteristica precipua della guerra in queste zone è la lunga battaglia terrestre, in una situazione di stallo di entrambi gli eserciti bloccati al di qua e al di là delle linee difensive, con tentativi di sfondamento che vedevano i soldati coinvolti in combattimenti corpo a corpo, continui cannoneggiamenti fra gli opposti fronti, bombardamenti e evacuazione forzata degli abitanti.

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