I notai
I notai, oltre a redigere i documenti, ordinano anche i materiali dei processi e li archiviano: la conservazione di tutta l'imponente mole documentaria avviene grazie all'ordinamento archivistico che questi cominciano a fare. Oltre alle carceri segrete, c'è anche un archivio del segreto, ovvero una stanza dove vengono tenuti tutti i documenti che il tribunale produce e archivia.
L'attività dei giudici si basa sui manuali degli inquisitori: ce ne sono tanti, alcuni sono medievali e sono importanti, restano in auge e vengono ristampati continuamente.
Tra questi, un manuale viene edito nel '300 e poi viene ristampato continuamente fino al '600, scritto da Nicolaus Eymerich, e un altro manuale di Luis De Paramo, colui che ha costruito le carceri segrete. Da questo punto di vista, tutti gli inquisitori fanno riferimento agli stessi manuali; i manuali più importanti sono stati fatti da spagnoli e continuano ad essere il canovaccio su cui l'inquisizione lavora. I manuali sono molto compositi ma anche molto utili per chi fa l'attività dell'inquisitore; compositi perché alcuni di loro, come per esempio quello di Paramo, fa la storia del tribunale ed è quindi anche un libro di storia del tribunale, di come è nato, sviluppato in tutto il mondo; il suo libro viene pubblicato nel 1597 e in esso troviamo le prime descrizioni dell'attività del Sant'Uffizio nel Nuovo Mondo, nelle colonie ed è importante per questa ragione. D'altro canto, i manuali sono molto tecnici e pratici: ad esempio, in essi si trova cosa caratterizza un reato e cosa bisogna chiedere agli imputati di un determinato reato. I manuali sono in latino, in spagnolo e in italiano perché sono tutte lingue conosciute dall'élite religiosa che ha caratteristiche internazionali. In questi manuali trovano la definizione dei reati di eresia, cioè gli errori di fede che vanno distinti sia nella mente che nella volontà di mantenere questo tipo di idee: i giudici cercano da un lato le condizioni religiose dei propri imputati ma anche l'intenzionalità, perché si deve essere persuasi si quello che si sta dicendo. Sono insomma manuali di procedura penale di cui l'inquisizione si serve; essi sono pieni di contenuto e non hanno solo le formule, ad esempio spiegano il problema della stregoneria, del sabba, la differenza con la negromanzia, ecc.
L'attività dei giudici si basa sui manuali degli inquisitori: ce ne sono tanti, alcuni sono medievali e sono importanti, restano in auge e vengono ristampati continuamente.
Tra questi, un manuale viene edito nel '300 e poi viene ristampato continuamente fino al '600, scritto da Nicolaus Eymerich, e un altro manuale di Luis De Paramo, colui che ha costruito le carceri segrete. Da questo punto di vista, tutti gli inquisitori fanno riferimento agli stessi manuali; i manuali più importanti sono stati fatti da spagnoli e continuano ad essere il canovaccio su cui l'inquisizione lavora. I manuali sono molto compositi ma anche molto utili per chi fa l'attività dell'inquisitore; compositi perché alcuni di loro, come per esempio quello di Paramo, fa la storia del tribunale ed è quindi anche un libro di storia del tribunale, di come è nato, sviluppato in tutto il mondo; il suo libro viene pubblicato nel 1597 e in esso troviamo le prime descrizioni dell'attività del Sant'Uffizio nel Nuovo Mondo, nelle colonie ed è importante per questa ragione. D'altro canto, i manuali sono molto tecnici e pratici: ad esempio, in essi si trova cosa caratterizza un reato e cosa bisogna chiedere agli imputati di un determinato reato. I manuali sono in latino, in spagnolo e in italiano perché sono tutte lingue conosciute dall'élite religiosa che ha caratteristiche internazionali. In questi manuali trovano la definizione dei reati di eresia, cioè gli errori di fede che vanno distinti sia nella mente che nella volontà di mantenere questo tipo di idee: i giudici cercano da un lato le condizioni religiose dei propri imputati ma anche l'intenzionalità, perché si deve essere persuasi si quello che si sta dicendo. Sono insomma manuali di procedura penale di cui l'inquisizione si serve; essi sono pieni di contenuto e non hanno solo le formule, ad esempio spiegano il problema della stregoneria, del sabba, la differenza con la negromanzia, ecc.
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Dettagli appunto:
- Autore: Federica Palmigiano
- Università: Università degli Studi di Palermo
- Facoltà: Scienze Politiche
- Corso: Mobilità e Diaspore del mondo moderno
- Docente: Giovanna Fiume
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