Dalla battaglia di Pavia del 1525 alla pace di Cateau-Cambresis
1525: Francesco I sconfitto e catturato a Pavia deve rinunciare a Milano. Al termine di un anno di prigionia Francesco firma la pace con Carlo V. Subito promuove una nuova alleanza (lega di Cognac) in cui riesce a coinvolgere Inghilterra, Venezia, Milano, Genova, Firenze e il papa Clemente VII. Dopo qualche vittoria nel milanese la lega è sconfitta dai Lanzichenecchi (le truppe mercenarie di Carlo V reclutate in Germania e sensibili alla predicazione luterana).
Carlo V vuole impartire una lezione a Clemente VII. Così nel 1527 I lanzichenecchi compiono il sacco di Roma (saccheggiano Roma) che rappresenta un attacco al cuore della cristianità e alimenta la paura di uno scontro tra luterani e cattolici. In realtà l’obiettivo di carlo V è politico: spezzare l’equilibrio politico che regge il sistema di alleanze tra gli stati italiani; spingere questi stati al riconoscimento dell’egemonia spagnola in Italia.
1528: Genova si sgancia dall’alleanza con Francesco I ed entra nell’orbita asburgica finanziando lo stato sovranazionale di Carlo V, le sue imprese militari e la sua politica.; il primo risultato tangibile è il fallimento del tentativo francese di invadere il Regno di Napoli.
1529: anche papa Clemente VII in seguito agli accordi di Barcellona entra nell’orbita spagnola per poter decidere con l’imperatore la ridefinizione degli assetti politici italiani: la decisione più importante è la restaurazione dei Medici a Firenze. Con il ritorno di Alessandro De Medici, nipote del pontefice, inizia per Firenze la fase del principato dinastico.
1529: pace di Cambrai detta delle due dame perché stipulata da Luisa di Savoia madre di Francesco I e Margherita d’Austria, zia di Carlo V e stabilisce il seguente assetto: Milano, Napoli e asti sotto il dominio di Carlo V, il Piemonte sabaudo occupato dai francesi, Genova nell’orbita spagnola.
1530: Carlo incoronato re d’Italia e imperatore del sacro romano impero: quasi tutti gli stati minori in Italia riconosco il predominio spagnolo.
Francesco I attua una politica di riarmo e stipula 2 sconcertanti alleanze: la prima con i turchi di Solimano I il Magnifico; la seconda con i principi luterani della Germania
1535: riprendono le ostilità tra Francia e Spagna
1544: pace di Crepy: non modifica la situazione ma il successore di Clemente VII, Paolo III Farnese (1534-49) ottiene per il figlio il ducato di Parma e Piacenza.
Il successore di Francesco I, Enrico II continua la politica diplomatica e militare del padre, riesce a occupare nella Lorena i Tre Vescovadi di Metz, Toul e Verdun.
1555: Carlo V è costretto a firmare la pace di Augusta.
Carlo V abdica e divide i suoi stati tra il figlio Filippo II (area spagnola, Paesi bassi, domini italiani) e il fratello Ferdinando I (area austriaca e corona imperiale) ma entrambi gli avvenimenti non favoriscono Enrico II.
1557 Enrico II perde l’ultimo territorio italiano rimastogli, il Piemonte. Emanuele Filiberto di Savoia sconfigge a San Quintino l’esercito francese.
1559: firmata la pace a Cateau Cambresis considerata come la sanzione della vittoria della Spagna e della sconfitta della Francia. Punti principali:
Preponderanza spagnola in Italia. La Spagna conserva il ducato di Milano, la Sicilia, il Regno di Napoli, e la Sardegna e ottiene lo Stato dei Presidi (Orbetello, Porto Ercole, Porto Santo Stefano, Talamone, Piombino, Isola d’Elba). Savoia, Piemonte e Nizza a Emanuele Filiberto; la repubblica di Genova ottiene la Corsica dalla Francia e diventa la più importante finanziatrice della corona spagnola. La repubblica di Venezia alleata della Spagna ma conserva una sua autonomia e ha un ruolo decisivo nella lotta contro i turchi. Il ducato d Toscana ottiene Siena ed è indipendente; ducato di Parma e Piacenza a Ottavio Farnese, sposo della figlia di Carlo V. Ducato di Modena e Reggio e ducato di Ferrara sotto gli Estensi; ducato di Mantova sotto i Gonzaga; stato della chiesa legato a Madrid per i problemi legati nella riforma protestante; solo il marchesato di Saluzzo è controllato militarmente dalla Francia.
L’integrità degli stati nazionali. La tendenza, formalizzata da Cateau Cambresis è quella della ricerca di confini territoriali sicuri.
La fine dell’idea dell’impero universale. Nel 1559 Filippo II lascia le Fiandre e torna in Castiglia e questo simboleggia la fine del sogno imperiale di Carlo V e segna una svolta.
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Dettagli appunto:
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Autore:
Filippo Amelotti
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- Università: Università degli studi di Genova
- Facoltà: Scienze Politiche
- Esame: Storia moderna
- Docente: M. Bottaro Palumpo e R. Repetti
- Titolo del libro: Le vie della modernità
- Autore del libro: A. Musi
- Editore: Sansoni
- Anno pubblicazione: 2004
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