Le fasi della questione d'Oriente
1.1821-1856: al
Congresso di Vienna (1814-15) la Questione d’Oriente non viene presa in
considerazione perché l’Impero Ottomano è ancora formalmente in vita e
quindi non si pone il problema della sistemazione dei suoi territori e
perché è interesse di tutta l’Europa non creare uno squilibrio nella
“politica dei compensi” (Se lo Stato A ottiene un nuovo territorio,
anche gli altri Paesi devono avere dei compensi).
Negli anni ’20 la
GRECIA preme per avere l’indipendenza ➔ la ottiene nel 1830 (anche se
viene messo a capo Ottone di Baviera, che si appoggia molto all’Austria)
➔ problema ulteriore per l’Impero Ottomano, alle prese con le richieste
di compensazione da parte dell’Egitto, che l’ha aiutato;
2.1856-1871: 1856: Guerra di Crimea (Guerra dei Monaci):
finisce la I fase della Questione d’Oriente. Ci sono movimenti interni a
diverse regioni interne dell’Impero (es: Albania), che però non
riescono a emergere come in Grecia.
Periodo “spento”, poiché l’Europa
si è concentrata su altre questioni (Risorgimento italiano,
unificazione tedesca). Tuttavia, il Risorgimento italiano va di pari
passo con i tentativi di queste popolazioni di far riconoscere la
propria autonomia ➔ Albanesi: non vogliono l’indipendenza, ma una loro
autonomia pur rimanendo nell’Impero;
3.1871-fine secolo:
dopo l’unificazione tedesca, esce di scena Bismarck (con la sua politica
mirata a mantenere lo status quo, anche nei Balcani), la politica
tedesca diventa molto più aggressiva con Guglielmo II. Nei Balcani non
c’è più il desiderio di non intervenire ➔ l’Italia comincia ad avere
delle pretese (bloccate però dall’Austria).
L’AUSTRIA deve bloccare
l’avanzata dei Russi nei Balcani ➔ a seguito del Congresso di Berlino
(1878), all’Austria tocca la Bosnia-Erzegovina ➔ 1908: a seguito di un
colpo di Stato interno in Bosnia, dove si fronteggiavano due famiglie
rivali, vanno al potere i filo-russi e l’Austria decide di annettere la
Bosnia per evitare che cada nelle mani della Russia
➔ l’ITALIA chiede invano dei compensi territoriali ➔ 1909: si avvicina alla Russia con gli ACCORDI DI RACCONIGI
Gli accordi di Racconigi sono detti accordi del doppio binario:
1) mantenimento dello status quo nei Balcani
2)
nel caso in cui una delle due potenze stipula un accordo che modifica
la situazione nei Balcani, questo accordo non potrà essere considerato
bilaterale ma dovrà svilupparsi a 3: Italia + Russia + terza potenza;
4.1909-1914:
la Mano Nera chiede una Serbia più forte (la “Grande Serbia” di 600
anni prima). La Chiesa ortodossa, come da sua tradizione, sostiene il
nazionalismo serbo e le associazioni segrete che premono per un grande
Stato serbo, libero dall’ingerenza di altri imperi nelle questioni
balcaniche.
La visita dell’Arciduca Francesco Ferdinando (1914) è
voluta dalla corrente (di cui l’Arciduca è rappresentante) fautrice
della creazione di un “terzo polo” asburgico nei Balcani ➔ è un’ipotesi
completamente opposta alla politica condotta dalla Mano Nera (da qui
nasce l’assassinio che porta alla I Guerra Mondiale.
Dopo la I
Guerra Mondiale ➔ DICHIARAZIONE DI CORFU’ (1917) ➔ JUGOSLAVIA: non gode
di grande salute politica, pur essendo riconosciuta a livello
internazionale.
Anni ’30: tentativo di avvicinamento fra
l’Italia e la Jugoslavia (si ipotizza di mettere l’Italia a capo di una
Lega Balcanica, progetto poi fallito con lo scoppio della guerra) ➔ vari
accordi importanti, che però perdono valore con lo scoppio della guerra
➔
l’Italia occupa l’Albania, parte la campagna di Grecia, poi interviene
la Germania a sostegno dell’Italia ➔ occupazione da parte delle forze
dell’Asse ➔ comincia a formarsi una Resistenza.
RESISTENZA: è
estremamente frammentata fra i fedeli al re in esilio e i partigiani di
Tito, che crea cellule comuniste che diventeranno le vere e proprie
truppe titine di resistenza.
Finita la guerra, la Jugoslavia e
l’Albania sono le uniche nazioni di fatto non liberate dall’Armata Rossa
➔ forza di Tito, che da subito rompe con l’URSS e si propone come la terza possibilità rispetto a un mondo che si sta dividendo in due blocchi (sarà esponente del movimento dei non allineati) ➔ dà il via al TITOISMO (la “via jugoslava al Comunismo”).
Fino
al 1980, concedendo una parvenza di autonomia alle varie regioni della
Jugoslavia, Tito mantiene un certo ordine. Caduto Tito, sorgono numerosi
problemi legati all’intransigenza dei SERBI, che non vogliono
condividere la presidenza della Federazione con le altre etnie ➔ vengono
revocate molte autonomie ➔ meccanismo perverso che porta alle guerre
degli anni ’90 e alla creazione di vari Stati in luogo della Federazione
jugoslava.
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Dettagli appunto:
- Autore: Luca Porcella
- Università: Libera Univ. Internaz. di Studi Soc. G.Carli-(LUISS) di Roma
- Facoltà: Scienze Politiche
- Esame: Politica Economica Europea
- Docente: Luciano Monti
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