Il non-sistema post Bretton Woods
Il sistema post Bretton Woods:
- rende i mercati valutari volatili a causa dei movimenti speculativi di carattere prociclico
- rende i paesi debitori vulnerabili alla volatilità dei cambi
- costringe i debitori ad orientare le proprie economie alla produzione per l'esportazione così da poter ottenere valuta forte per ripagare il debito
- libera il governo Stati Uniti da preoccupazioni sul comportamento degli altri stati vincolando questi altri al comportamento del maggior debitore mondiale, gli Stati Uniti.
Il sistema consente ai governi titolari di valute forti di godere di una libertà molto maggiore di stampare moneta e sostenere disavanzi fiscali. Il sistema post Bretton Woods genera instabilità dovuta a quattro fattori:
- il peccato di non consentire agli attori economici di effettuare pagamenti internazionali nella valuta nazionale
- mercati di valuta estera gestiti da banche e istituti privati
- una valuta fiduciaria come moneta internazionale
- nessuna restrizione ai flussi di capitale.
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Dettagli appunto:
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Autore:
Giulia Dakli
[Visita la sua tesi: "Gas e petrolio nello sviluppo della Russia contemporanea"]
- Università: Università degli Studi di Roma La Sapienza
- Facoltà: Scienze Politiche
- Corso: Scienze Politiche
- Titolo del libro: Globalizzazione: breve storia di un’ideologia
- Autore del libro: Oreste Ventrone
- Editore: Franco Angeli
- Anno pubblicazione: 2004
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