Ronald Reagan e l’impero del male
Ronald Reagan divenne presidente del 1981. voleva dare nuovo slancio alla supremazia globale degli USA. Come con Wilson, la politica estera degli Usa rispondeva a un progetto educativo contrapposto a quei regimi che minacciavano l’ideale americano dell’ordine naturale. La sua strategia del confronto derivava dalla convinzione che il conflitto sottostante alla contrapposizione tra Usa e Urss fosse inevitabile e che il problema fosse nella natura del regime sovietico e sarebbe stato risolto solo con la sua distruzione. Rifiutava la coesistenza con il comunismo anche a spese della pace e della stabilità.
Smise di patrocinare il rispetto per i diritti umani preferendo scagliarsi contro il terrorismo dei guerriglieri centroamericani etichettati come marxisti e riprese a fornire aiuti militari alle dittature latinoamericane.
La nuova strategia si chiamava Dottrina Kirkpatrick dal nome di Jean Kirkpatrick, ambasciatrice alle Nazioni Unite di Reagan, per la quale bisognava sostenere qualsiasi regime, anche le dittature al fine di contenere il pericolo marxista.
Nel 1981 il dipartimento di stato pubblicò un libro bianco dal titolo “L’interferenza comunista in Salvador”. Diceva che Cuba, l’Urss e altri stati comunisti stanno conducendo un’azione clandestina ben coordinata per rovesciare il governo di El Salvador e per imporre al suo posto un regime comunista senza appoggio popolare. La soluzione doveva essere drastica e in grado di garantire una facile vittoria.
Uno dei luoghi in cui maggiore fu il condizionamento degli Usa fu il Nicaragua dove Washington finanziò la lotta dei guerriglieri Contras verso il governo liberamente eletto di Daniel Ortega, esponente del fronte Sandinista.
Reagan non fu immune nemmeno al ritorno dell’intervento militare diretto come lo sbarco nell’isola di Grenada nel 1983. In quell’anno un colpo dio stato militare uccise il primo ministro Bishop. Questi di ispirazione progressista, aveva già allarmato in passato l’amministrazione, ma quando fu sostituito da una giunta militare capeggiata dal generale Austin che apparve una minaccia comunista ancora più grave di Bishop, gli Usa intervennero. Il pretesto fu proteggere centinaia di studenti statunitensi presenti nell’isola ma l’obiettivo era il governo di Austin. Reagan inviò 1900 soldati che sbarcarono sull’isola e ebbero la meglio sulle forze di Austin.
Le successive elezioni del 1984 in Nicaragua portarono alla costituzione di un governo filo statunitense guidato da Paul Scoon.
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Dettagli appunto:
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Autore:
Filippo Amelotti
[Visita la sua tesi: "Il Canada e la politica internazionale di peacekeeping"]
[Visita la sua tesi: "I cartoni animati satirici: il caso South Park"]
- Università: Università degli studi di Genova
- Facoltà: Scienze Politiche
- Esame: Storia dell'America latina
- Docente: S. Delfino
- Titolo del libro: America latina e Stati Uniti
- Autore del libro: P. Galgani
- Editore: Francoangeli
- Anno pubblicazione: 2007
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