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I principi e valori della costituzione repubblicana


La formulazione letterale del testo costituzionale lascia intravedere le aspirazioni che ad esso hanno condotto e le priorità poste dalle varie culture politiche che si trovano a costruire uno stato come conseguenza della lotta contro lo stato fascista. Grazie all’opera dei cattolici impegnati nell’assemblea costituente, la libertà torna alla sua matrice cristiana, il primato della persona sostituisce il primato dello stato, le formazioni sociali e i gruppi intermedi tornano a frapporsi tra stato ed individui. Grazie ai costituenti social comunisti, l’eguaglianza solo formale si trasforma nella tensione verso un’uguaglianza economica. Anche i liberali temperano la visione individualistica per contribuire a delineare una visione anche sociale dei diritti. Tutti convergono nel porre la persona al centro del disegno costituzionale.
Lo stato che si esprime nella costituzione del 48appare come stato opposto sia al cosiddetto stato moderno che allo stato fascista, non solo per l’ispirazione personalistica ma anche per due ulteriori caratteristiche: all’interno l’accettazione del pluralismo delle istituzioni e all’esterno in prospettiva una possibile riduzione della sovranità, in forza di vincoli internazionali accettati con l’attenuazione del principio della non ingerenza negli affari interni dello stato.
Viene superata la duplice concezione: dello stato inglobante in sé tutta la realtà e dello stato come mero regolatore formale delle relazioni giuridiche. Lo stato democratico è lo stato della libera convivenza che rispetti i diritti della persona umana, la libertà della famiglia, del sindacato e della professione, delle associazioni intermedie e dei comuni, lo stato dunque organico protetto dalla democrazia politica che lo difenda dagli agguati della reazione e dalla violenza delle fazioni. Alla base di questo stato vanno messi i diritti e i doveri dei cittadini.
Nel nuovo spirito pubblico la chiesa cattolica è considerata parte della convivenza democratica. Il problema dei rapporti tra stato italiano e le confessioni è ritenuto di tale importanza da essere inserito tra i principi fondamentali della costituzione (artt. 7 e 8)non è dunque più solo la libertà della chiesa cattolica ma anche la libertà delle chiese e delle confessioni che  diventa principio costituzionale. Anche il concordato lateranense continua ad essere ritenuto un buon strumento di soluzione dei rapporti tra società civile e religiosa. Le confessioni non sono considerate più meramente ammesse ma egualmente libere. Il pluralismo religioso diventa cardine del nuovo assetto costituzionale.

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