Il test di reversione in Escherichia Coli WP2 E MUT-TEST
Il test di reversione in Escherichia coli WP2 utilizza alcuni ceppi incapaci di sintetizzare l'amminoacido triptofano. Il verificarsi di eventi di reversione spontanea è indotta (soprattutto da radiazione ultravioletta e da alcuni nitrofurani) fa si che i batteri riacquistino la capacità di crescere e formare colonie quando piastrati su terreno minimo in assenza del fattore di crescita richiesto, ossia il triptofano. Contrariamente al test di Ames che utilizza una batteria di ceppi con sequenze bersaglio localizzate in geni differenti dell'operone dell'istidina, i ceppi di E. coli WP2 portano tutti lo stesso tipo di marcatore genetico, rappresentato da un unico sito di mutazione all'interno del gene E dell'operone che regola la biosintesi del triptofano e oltre a questo esiste un ceppo mutante che risulta difettoso nel sistema di riparazione per excisione a seguito di una mutazione nel gene uvrA. Il bersaglio per la reversione è costituito da una sequenza ATT che di fatto introduce un codone di stop UAA, bloccando a monte la formazione di un precursore del triptofano. Una mutazione di questo tipo può revertire per qualsiasi tipo di sostituzione di base. Comunque, la procedura sperimentale per l'esecuzione del test di reversione con questi batteri triptofano-dipendenti sono esattamente le stesse usate nel test di Ames. Un'interessante e recente applicazione di questo test, denominata Mut-Test, consente di saggiare la capacità di certe sostanze nel sopprimere o ridurre il danno spontaneo da ossidazione. La frequenza di mutazione spontanea in una popolazione batterica è estremamente bassa, dell'ordine di 10-8-10-10, ed è dovuta in parte ad errori nella replicazione del DNA, in parte al danno causati dalle specie reattive dell'ossigeno (ROS) che si formano costitutivamente durante la respirazione aerobica. Uno dei geni più importanti coinvolti nella riparazione del danno da ossidazione è il gene mutT, che codifica per un enzima capace di eliminare il nucleoside 8-idrossiG, il maggior prodotto dell'attività ossidativa dei ROS, la cui presenza nel DNA porta alla formazione di transizioni A:T→G:C. Per questo motivo la frequenza di mutazione spontanea nei ceppi di E. coli mutT deficienti, incrementa in maniera drammatica, anche più di 1000 volte rispetto ai normali valori del ceppo selvatico.
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Dettagli appunto:
- Autore: Domenico Azarnia Tehran
- Università: Università degli Studi di Roma La Sapienza
- Facoltà: Scienze Matematiche, Fisiche e Naturali
- Corso: Scienze Biologiche
- Esame: Mutagenesi ambientale
- Docente: Franca Pelliccia
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