La membrana degli Archea
I lipidi degli Archea hanno caratteristiche chimiche uniche. Diversamente da quelli dei Batteri e degli Eucarioti, nei quali legami estere uniscono gli acidi grassi al glicerolo, gli Archea possiedono legami etere tra il glicerolo e le loro catene laterali idrofobiche. Inoltre, anziché contenere acidi grassi hanno catene laterali costituite da unità ripetute di isoprene, un idrocarburo a catena ramificata. Nonostante queste peculiarità viene comunque mantenuta la struttura generale delle membrana, ovvero una superficie interna e una esterna entrambe idrofiliche e una parte interna idrofobica, come nei Batteri e negli Eucarioti. Le classi più rappresentative dei lipidi presenti negli Archea sono i dieteri e i tetraeteri del glicerolo. Nelle molecole tetraetere le catene di fitanile (composto da 4 catene di isoprene legate assieme) sono legate covalentemente alle catene laterali del glicerolo. Queste molecole formano membrane costituite da un monostrato invece che da un doppio strato di lipidi. I monostrati lipidici sono abbastanza resistenti alla separazione, per questo sono presenti negli Archea ipertermofili, procarioti che riescono a vivere a temperature molto elevate. Altre specie di Archea possiedono, invece, una parete cellulare il cui costituente polisaccaridico, lo pseudopeptidoglicano, è molto simile al peptidoglicano. La struttura dello pseudopeptidoglicano è formata da unità ripetute di N-acetilglucosamina e acido N-acetiltalosaminuronico; quest'ultimo sostituisce l'acido N-acetilmuramico. Tale struttura si differenzia inoltre dal peptidoglicano per il legame glicosidico: il legame β-1,3 è presente al posto del legame β-1,4 del vero peptidoglicano. Le pareti cellulari di altre specie di Archea possono essere prive di peptidoglicano e di pseudopeptidoglicano ed essere invece composte da polisaccaridi, glicoproteine (come ad esempio in Halobacterium dove oltre alle glicoproteine sono presenti in abbondanza amminoacidi acidi, carichi negativamente, che servono per bilanciare l'alta concentrazione di Na+ dell'ambiente) o proteine . Per esempio, Methanosarcina contiene una spessa parete polisaccaridica formata da glucosio, acido glucuronico, galattosamina e acetato. Gli Archea alofili estremi come Halococcus hanno una parete simile a quella di Methanosarcina, con la differenza che contengono abbondanti quantità di residui di solfato (SO42-). Tuttavia il più comune tipo di parete tra gli Archea è lo strato paracristallino o S-layer, costituito da proteine o glicoproteine, generalmente a simmetria esagonale. Comunque anche la parete degli Archea come quella dei batteri previene la lisi e definisce la forma cellulare, ma essendo priva di peptidoglicano rende gli Archea resistenti alla penicillina e all'azione del lisozima. Per quanto riguarda la struttura della membrana citoplasmatica dobbiamo dire che possiamo trovare degli Archea con il doppio strato lipidico classico, altri con un monostrato lipidico e altri ancora con l'alternanza delle tue tipologie di strati.
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Dettagli appunto:
- Autore: Domenico Azarnia Tehran
- Università: Università degli Studi di Roma La Sapienza
- Facoltà: Scienze Matematiche, Fisiche e Naturali
- Corso: Scienze Biologiche
- Esame: Microbiologia
- Docente: Bianca Colonna e Milena Grossi
- Titolo del libro: Biologia dei microrganismi - vol. 1
- Autore del libro: Michael T. Madigan e John M. Martinko
- Editore: CEA
- Anno pubblicazione: 2007
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