L'effetto autocinetico
Una delle più celebri ricerche di laboratorio sulla formazione delle norme è quella di Sherif sull'effetto autocinetico, un tipo di illusione ottica per cui in un luogo molto buio una piccola luce sembra muoversi in ogni direzione. Essa è obbiettivamente instabile e può essere strutturata in modi diversi a seconda dei punti di riferimento scelti dal soggetto.
Le condizioni sperimentali sono 2, una individuale e l’altra di gruppo (prima da soli poi in gruppo e viceversa). I risultati mostrano che quando gli individui sono soli elaborano una norma individuale che serve come punto di riferimento per giudicare i movimenti percepiti, in assenza di punti di riferimento oggettivi ne costruivano di propri.
La situazione di gruppo invece fa convergere i giudizi. Per quelli che iniziano con una seduta di gruppo si forma una norma condivisa che viene mantenuta anche nelle sedute individuali.
I soggetti intervistati dopo l’esperimento mostrano di essere inconsapevoli dell’influenza subita e anzi dichiarano che il loro giudizio percettivo era già formato prima che gli altri parlassero.
Il merito di questo esperimento è quello di aver messo in luce il meccanismo di formazione delle norme in una situazione in cui i soggetti non avevano alcun interesse personale.
CARTWRIGHT&ZANDER: la costruzione delle norme di gruppo assolverebbe a 4 funzioni:
1. L’avanzamento del gruppo, cioè le norme sono necessarie perché il gruppo raggiunga gli obiettivi: senza norme il gruppo difficilmente può raggiungere propri obiettivi.
2. Il mantenimento del gruppo, cioè permettono al gruppo di preservarsi in quanto tale, dalla sua estinzione. Il rigore normativo tiene unita la parte più centrale del gruppo, alla periferia vi sono addolcimenti della normativa.
3. La costruzione della realtà sociale attraverso il consenso e mantenuta attraverso pressioni normative che spingono all'uniformità. Le norme assicurano al gruppo una concezione comune della realtà che serve come punto di riferimento anche per l’autovalutazione dei membri e per fronteggiare situazioni ambigue -> omogeneità emozionale.
4. La definizione delle relazioni con l’ambiente sociale: le norme permettono di specificare le relazioni con l’ambiente sociale circostante composto da altri gruppi. La realtà sociale costruita nel gruppo permette di giungere ad un consenso riguardo alle relazioni con gli altri gruppi, che porta a decidere es quali sono amici e quali no. Non è raro che all’interno di organizzazioni ampie nascono dei gruppi che esprimono norme divergenti rispetto all’organizzazione più vasta di appartenenza, gruppi di mutua difesa, che fronteggiano la frustrazione e l’insuccesso.
Le norme hanno un carattere specifico nel gruppo, da un lato sono costruite e ricostruite socialmente nel corso di negoziazioni e rendono attivi e partecipi i membri. Dall’altro, e soprattutto nei gruppi formali, esse ‘preesistono’ all’individuo e costituiscono un parametro di riferimento in cui i nuovi devono confrontarsi, o tentare di cambiarle, rifiutarle attraverso strategie quali la ribellione o la formazione di sottogruppi con norme divergenti.
Le norme mostrano resistenza al cambiamento, ma nonostante questo possono cambiare sotto la spinta di eventi particolari in funzione delle caratteristiche del gruppo, come il fatto che sia aperto o chiuso. comunque la partecipazione fa si che le persone si adattino più rapidamente al cambiamento organizzativo. Fu Lewin a mostrare l’importanza dell’impegno e della partecipazione dei membri nel mutare degli standard di gruppo. Lui sostenne che il mutamento dei comportamenti governati da norme di gruppo passa attraverso tre fasi: "disgelamento" del campo di forze esistente, "movimento" verso un nuovo equilibrio, "congelamento" degli standard di gruppo su un nuovo livello. Le sue osservazioni sul campo mostrano che una variabile determinante per cambiare le abitudini alimentari, per incrementare l’attività in fabbrica, è quella della partecipazione alle discussioni di un gruppo che si concludano con una decisione e un impegno di tutto il gruppo, un impegno collettivo più che individuale.
Dunque le norme sono un prodotto collettivo come pure collettiva è la resistenza e la possibilità di cambiarle.
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Dettagli appunto:
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Autore:
Manuela Floris
[Visita la sua tesi: "La colpa e il ragionamento emozionale"]
- Università: Università degli Studi di Cagliari
- Facoltà: Scienze della Formazione
- Titolo del libro: Psicologia sociale
- Autore del libro: Palmonari, Cavazza, Rubini
- Editore: Il Mulino
- Anno pubblicazione: 2002
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