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Lo screening: mezzo per identificare la malattia allo stadio iniziale con obiettivo di trattamento precoce.

Lo screening: mezzo per identificare la malattia allo stadio iniziale con obiettivo di trattamento precoce.

Direttive per lo screening a scopo di valutazione del rischio:
1)    non vi può essere uno screening senza mezzi adatti per consigliare e per cure a lungo termine; se i risultati sono negativi non c’è nessun problema etico; se si annuncia un problema di salute, possibili angosce (la possibilità di sostegno continuato allevia l’angoscia). Lo screening non va iniziato se prima non si è sicuri che le persone a cui sono stati trovati dei problemi ricevano spiegazioni e consigli da esperti
2)    gli screening e trattamenti selettivi sono più efficaci di quelli di massa: un’informazione semplice e disponibile può indicare che è più probabile trovare il rischio in un gruppo piuttosto che altri
3)    lo scopo è accertare il rischio reversibile e non i fattori di rischio (necessario non solo preoccuparsi della procedura ma dei risultati in termini di salute del servizio); il fine è identificare le persone realmente suscettibili di trarre il massimo beneficio dall’intervento. Le decisioni di politica sanitaria devono essere fondate su stime del rischio assoluto e non relativo e tener conto degli altri fattori che modificano il rischio di una data esposizione. La capacità di ridurre il rischio con un successivo intervento dipende da 3  fattori:
–    disponibilità di consigli e trattamenti efficaci
–    mezzi da offrire a chi ne ha bisogno
–    grado di accettazione dei consigli e trattamenti e possibilità di realizzazione a lungo termine

Tratto da LE STRATEGIE DELLA MEDICINA PREVENTIVA di Antonella Bastone
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