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Il rapporto rischio-esposizione


La relazione dose-effetto: 4 possibili relazioni tra l’esposizione a una causa e il rischio di malattia associato
 

 
necessità di un maggior sviluppo dell’epidemiologia applicata (migliore comunicazione tra il mondo della ricerca e quello che agisce). Solitamente la misura dell’effetto di un intervento è stimata solo in termini di rischio relativo o beneficio proporzionale. Non è ciò di cui ha bisogno chi decide, è utile solo ai ricercatori, le decisioni hanno bisogno di misure assolute. per determinare una politica bisognerebbe sapere la grandezza di un effetto, poter stimare la grandezza di un effetto con precisione richiede studi di grandi dimensioni. Non siamo capaci di identificare e controllare un fattore di rischio che aumenti modestamente la frequenza di un problema comune, a differenza di un fattore di rischio che abbia un unico e visibile risultato (se un problema è comune e esiste da molto tempo, la gente riesce ad accettarlo anche se di grandi dimensioni, l’eccezionale provoca l’allarme).
Considerare la situazione opposta: molte persone esposte ad un piccolo rischio individuale; quanto deve essere basso un rischio per essere considerato trascurabile? Un rischio che non si sia materializzato nell’esperienza del singolo è molto improbabile che sia preso in considerazione.
Un gran numero di persone esposte ad un piccolo rischio possono dare origine a molti più casi di quanto faccia un numero minimo di persone esposte ad un alto rischio. La strategia preventiva ad alto rischio tratta solo il margine del problema e può migliorare il suo risultato solo con l’estensione della copertura. Dove c’è un’esposizione di massa al rischio anche minimo sono necessarie misure di controllo di massa. Trovare qualche mezzo per ridurre il rischio di un gran numero di persone le quali, nella maggioranza, non troveranno beneficio da questo cambiamento.
Può esserci un conflitto: interesse collettivo che richiede un cambiamento esteso a tutta la comunità/molti individui che potrebbero giudicare trascurabile la prospettiva di beneficio ( se la probabilità che colpisca il singolo è troppo piccola e  remota la gente può non curarsene).
La ricerca evidenzia che il carico di cattiva salute deriva più dai molti esposti ad un rischio basso che dai pochi con un problema evidente.

Tratto da LE STRATEGIE DELLA MEDICINA PREVENTIVA di Antonella Bastone
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