Il “da farsi” della pedagogia interculturale
La pedagogia deve invertire la tendenza ad una educazione assimilatoria trovando forme di contatto tra le diverse culture. Nel campo intra-culturale la musica ha ridotto già alcune distanze tra cultura alte e bassa ottenendo riconoscimento attraverso la forma ad esempio punk-rock.
La pedagogia vuole, in qualche modo, dire è che la contaminazione che parte da forme minori può garantire creatività intesa come l’evolversi di una cultura.
Bruner propone una versione di cultura alternativa che favorisca l’interazione tra cultura e soggettività, ma anche un pensiero critico ed indipendente sulle visioni del mondo.
Bruner si avvicina molto all’Educazione Popolare: l’individuo non deve sapere tutto quello che c’è da sapere sulla cultura ufficiale, la sua visione autonoma permette una personale integrazione.
La forma educativa tradizionale basata su “inculcamento” e ripetizione di concetti va sostituita ad una forma che favorisca il dialogo e l’autonomia concettuale. La pedagogia deve favorire queste forme culturali “alternative” che a lungo andare mettono le basi per scardinare determinate gerarchie, supremazie ed ideologie.
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Autore:
Marianna Tesoriero
[Visita la sua tesi: "Mind Control: strategie di controllo mentale attraverso i media"]
- Università: Università degli Studi di Messina
- Facoltà: Scienze della Formazione
- Corso: Scienze della Comunicazione
- Esame: Pedagogia interculturale
- Docente: Prof. Panarello
- Titolo del libro: Intercultura. Paideia per una nuova era
- Autore del libro: Bolognari V.
- Editore: Pensa Multimedia (collana Agorà)
- Anno pubblicazione: 2004
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