Individuare interventi educativi
Sono individuabili soluzioni efficaci a rimuovere quelle frazioni causali del problema? È necessario censire le strategie tecnico-operative utilizzate da altri che operano negli stessi settori d’intervento; riflettere sulle capacità della realtà locale di far funzionare le soluzioni individuate; essere consapevoli che nella scelta delle priorità di intervento intervengono modelli di riferimento e interessi diversi.
2 gradi famiglie di criteri maggiormente utilizzate per definire priorità: importanza (criteri di frequenza e gravità) e modificabilità (criteri dell’efficacia teorica ossia capacità di rimuovere il problema e pratica ossia di applicare la soluzione nel contesto).
Modificabilità dei fattori: tener conto delle regole dell’adozione e diffusione di un’innovazione all’interno della comunità. Anche l’adozione di un nuovo comportamento si distribuisce all’interno di una comunità seguendo l’andamento di una curva gaussiana:
Una corretta diagnosi educativa guiderà la scelta delle strategie più appropriate anche in base alla definizione die livelli di diffusione nei diversi strati di popolazione; diversi gruppi di popolazione rispondono a diverse strategie di intervento. Per innovatori e adottatori precisi spesso sono sufficienti informazioni tramite giornali per indurre un cambiamento positivo; per la maggioranza è necessario agire almeno su 2 gruppi di fattori.
Per favorire il cambiamento l’informazione deve:
- Utilizzare messaggi non aggressivi, che producano un’attribuzione causale chiara
- Concentrarsi sui fattori di rischio su cui il soggetto può efficacemente intervenire
- Sottolineare il ruolo dei fattori di protezione
- Individuare le possibili funzioni che svolge il comportamento e cercare altre strade che permettano di raggiungere simili obiettivi
- Selezionare i vantaggi immediati ottenuti evitando un comportamento e svantaggi nel perpetuarlo
- Individuare sotto-obiettivi coerenti con stadio del cambiamento e capacità necessarie per perseguirli
Per progettare il cambiamento promuovendo l’autoefficacia:
- Instaurare un dialogo che sostenga la convinzione di essere in grado di cambiare e permetta di costruire un progetto realistico
- Definire obiettivi vicini nel tempo e raggiungibili
- Non favorire atteggiamenti passivi e di delega ma individuare strumenti di autocontrollo
- Individuare incentivi e vantaggi che possono derivare dal cambiamento e sostegno sociale su cui si può contare
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Dettagli appunto:
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Autore:
Antonella Bastone
[Visita la sua tesi: "L’anoressia mentale in adolescenza: analisi multidimensionale dell'autostima"]
[Visita la sua tesi: "Corpo, modelli estetici e disturbi del comportamento alimentare. Un’interpretazione socioculturale."]
- Università: Università degli Studi di Torino
- Facoltà: Scienze della Formazione
- Esame: Epidemiologia ed educazione sanitaria
- Docente: Patrizia Lemma
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