Interpretazioni della festa della porchetta
Questa festa è stata dimenticata perchè c’è stata una sorta di damnatio memoria e dalla fine dell’800. Come e perché??
-Adolfo Albertazzi nel 1894 descrive la festa come un tripudio di tutti i popoli, un barbaro spettacolo. Operazione di abiezione inconscia e insolenza dei patrizi nei confronti del popolo. I contadini cretini che si fanno versare il brodo. A livello scientifico l’analisi può essere portata avanti con estrema falsità, dietro all’interpretazione dei fatti se usi un modo scorretto puoi far dire quello che vuoi.
-Nel 1895, Umberto Dallari, dice che la festa si svolgeva quando fu spento negli anni l’amore di libertà e andò a poco a poco trasformandosi e ad una semplice corsa di cavalli si trasformò in depressione morale.
-Oreste Trebbi nel 1923 descrive la festa come uno spettacolo di plebe abbrutita ed affamate a cui si gettavano le ossa e le monete per scatenare risse feroci. Elemento del comico fondante della cultura contadina. Il riso da sempre nel mondo contadino veniva visto come segno di fecondità, si butta tanto riso, il che vuol dire abbondanza e fecondità, augurio di fecondità, fertilità e ricchezza.
Il riso può essere utilizzato anche a livello rituale, il ridere tutti insieme è un segno benefico per la collettività. Paese di cuccagna, tipico della cultura contadina in cui si parla di un mondo ideale in cui scorrono fiumi di latte e miele, mondo ricco e piacevole.
Ci poteva essere la fame e quindi si vedeva il mondo di la come mondo di benessere ma c’è anche tutta un’altra chiave interpretativa; la politica ideologica marxista non va scartata ma non va assunta come unica.
-Alessandro Cervellati nel 1963 descrive la festa come baraonda dell’appetito, brutale tripudio.
C’è una volontà di uccisione della festa, e questa violenza di soffocare la festa ci dice che quella cosa ha valore, per questo attira tanto odio, e il potere dominante non la vuole e cerca di dannarla agli occhi dei semplici.
Nelle civiltà che ci hanno preceduto si buttavano giù le statue, tutto ciò che apparteneva alla dominazione precedente veniva distrutto. Questo tentativo di pacificazione delle componenti sociali ha scatenato chi voleva parlare di odio di classe, che poi nasce in realtà con la rivoluzione russa.
-Nel 2005 Massimo Giasande, un archivista interpretava la festa come una macchina teatrale per ottenere il consenso. I meriti di questa festa sono morbosamente saggi, cinico divertimento dei nobili il lancio del cibo, il lancio della porchetta è l’apice di questo sadico rituale.
-Giulio Cesare Croce, cantastorie del popolo contemporaneo alla festa, la descrive dando anche fogli volanti al pubblico: “ la canzone sopra la porcellina”prima edizione del 1584, a cui fa seguito dopo dieci anni “il trionfo della porcellina”che fa parte delle “eccellenze del porco”, fa ridere è ridicolo, voleva essere ridicoloso. Nel 1589 la vera storia della festa della porchetta. Tutto il popolo va in città per vedere la porchetta. Ognuno si mostra grato ad amici e parenti, si scambiano le porchette con gioia. Scambio di doni reciproco, che sigla una pace sociale. Comparsa della porcellina è un evento ridicoloso. Guarnita di fiori come simbolo di fertilità, ritualità, c’era tutto un aspetto rituale celato dietro l’apparenza delle carni. Divertimento collettivo per tutti.
Poesia di un autore sconosciuto, intitolata “nel farsi la festa della porchetta.” anche in un monastero si parla della festa della porchetta. La rima serviva per adornare un evento. Intorno alla metà del seicento anche nei monasteri si respirare un’aria di gioiosa esaltazione. Poesia manoscritta in rima, parola raffinata per adornare un evento e sconsacrarlo. Piacere e allegria, riso,gioia, benevolenza e riconoscenza reciproche sono nella città.
Manipolazione scientifica che può essere attuata su documenti di tradizione popolare senza motivazione, perché non riconosce come valide le testimonianze dei contemporanei della festa e invece ritiene valide le interpretazioni ideologiche.
Questa elaborazione ideologica della linea della falsità è una cattiva interpretazione e serve a fare terra bruciata rispetto alla tradizione popolare che viene estirpata attraverso la damnatio memoria e per sostituirla con altri valori della tradizione dominante. Si vuole cancellare questo passato tradizionale per permettere la sua sostituzione con i valori dell’ideologia dominante.
PROPP : nel mondo contadino c’è il segno del riso in tutte le occasioni che è segno di fecondità : chicchi di riso de coriandoli rappresentano un augurio di ricchezza. Il riso viene considerato come qualcosa che fa star bene, è una sorta di comunicazione e di aspetto benefico.
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Dettagli appunto:
- Autore: Selma Aslaoui
- Università: Università degli Studi di Bologna
- Facoltà: Scienze della Formazione
- Esame: Antropologia Culturale
- Docente: Maria Cristina Citroni
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