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Caratteristiche della rappresentanza democratica


Nella democrazia ci sono due poli: i rappresentanti ed i rappresentati, tra cui si instaura un fitto rapporto. Un organo politico sarà tanto più rappresentativo quanto più fedelmente replicherà la distribuzione di certe caratteristiche tipiche della società.
I rappresentanti scelti dai rappresentati con le elezioni, hanno nei confronti di questi ultimi delle responsabilità verso le quali non possono mancare.
La rappresentanza democratica è una relazione di carattere stabile tra cittadini e governanti, intesi gli uni e gli altri come soggetti pluralistici per effetto della quale i secondi sono investiti dell’autorità di governare in nome e nell’interesse dei primi, e sono soggetti a responsabilità politiche per i propri comportamenti di fronte ai cittadini stessi. Autorità e responsabilità dei governanti vengono sancite tramite meccanismi istituzionali elettorali.
La struttura istituzionale tipica attraverso cui la rappresentanza costituisce l’asse centrale della democrazia moderna è quella che si identifica nel binomio elezioni competitive-parlamento.
Gli antecedenti storici della rappresentanza democratica
Le assemblee parlamentari hanno origine nel Medioevo come istituzioni complesse con un forte carattere rappresentativo. Allora con pluralismo si intendeva la caratterizzazione gerarchica nella società, mentre oggi intendiamo la pluralità di opinioni e interessi che si riferiscono a individui e gruppi collocati su un piano di parità.
Inoltre il parlamento pre moderno è un’istituzione secondaria rispetto al potere regio, una sorta di contenimento, a differenza del palamento moderno che è invece l’espressione più diretta della sovranità popolare.

Tratto da SCIENZA POLITICA di Marco Cappuccini
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