Il primi passi di Hitler e di Franco
Salito al potere, Hitler decise di ritirare la delegazione tedesca dalla conferenza internazionale di Ginevra dove le grandi potenze cercavano di raggiungere un accordo sulla limitazione degli armamenti, seguì pochi giorni dopo il ritiro della Germania dalla società delle Nazioni. Queste decisioni allarmarono tutta l’Europa. Nel ’34 gruppi nazisti uccisero il cancelliere Dullfuss al fine di preparare l’unificazione tra Austria e Germania. Mussolini reagì schierando 4 divisioni al confine italo-austriaco ed Hitler che non era ancora pronto per una guerra fu costretto a fare marcia indietro sconfessando gli autori del complotto. Nel ’35 viene reintrodotta in Germania la coscrizione obbligatoria vietata dal trattato di Versailles. Italia,Francia e Gran Bretagna si riunirono a Stresa per condannare il riarmo tedesco, fu questa l’ultima manifestazione di solidarietà tra le potenze vincitrici. I successi di Hitler spinsero l’URSS ad entrare nella società delle nazioni nel ’34 e nel ’35 a stipulare un alleanza militare con la Francia.
Tra il ’36 ed il ’39 la Spagna fu sconvolta da una sanguinosa guerra civile, quando infatti nel ’36 le sinistre unite in una coalizione di fronte popolare si affermarono nelle elezioni politiche, la tensione esplose in tutto il paese, le masse proletarie vissero la vittoria come l’inizio di una rivoluzione sociale; la vecchia classe dominante invece si espresse nella violenza squadristica affidata ai gruppi fascisti della Falange. Iniziata nel luglio del ’36, e guidata da Francisco Franco, la ribellione portò inizialmente al controllo di gran parte della Spagna Occidentale, Franco venne aiutato dal comportamento delle potenze europee: Italia e Germania aiutarono massicciamente i franchismi, l’unico stato che portò un aiuto efficace alla repubblica fu l’URSS che fornì il governo spagnolo di materiale bellico e favorì la formazione di brigate internazionali (volontari in gran parte comunisti ed antifascisti di tutte le tendenze e di tutti i paesi). Mentre i nazionalisti mettevano in piedi uno stato dai chiari connotati autoritari i repubblicani si scontravano tra loro. Il contrasto assunse toni drammatici nel ’37 quando a Barcellona gli anarchici si scontrarono con i comunisti e l’esercito repubblicano, la sorte della guerra fu segnata nel ’38 quando i franchisti riuscirono a spezzare in 2 il territorio controllato dai repubblicani, nel ’39 infine venne sferrata l’offensiva finale che si concluse con la caduta di Madrid.
Continua a leggere:
- Successivo: Le reazioni dell'Inghilterra all'ascesa di Hitler
- Precedente: Repressione staliniana nell'URSS
Dettagli appunto:
-
Autore:
Marco Cappuccini
[Visita la sua tesi: "La comunicazione commerciale, ovvero come battere Berlusconi alle prossime elezioni"]
- Facoltà: Scienze della Comunicazione
- Esame: Storia contemporanea
- Docente: Adriana Roccucci
Altri appunti correlati:
- Storia delle Relazioni Internazionali - Dal Primo Dopoguerra alla Seconda Guerra Mondiale
- Letteratura e Cultura dell'Italia Contemporanea
- La guerra totale tra prima e seconda guerra mondiale
- Il cinema italiano dalle origini agli anni novanta
- Le origini del totalitarismo
Per approfondire questo argomento, consulta le Tesi:
- Il ruolo economico nazionale del sindacato operaio italiano nei due dopoguerra
- I figli della razza: il caso italiano. Educazione e discrimine dalle leggi razziali del 1938 alla paura dell'immigrato
- Arrigo Cajumi critico ''libertino''
- Amnistia Togliatti
- L'efficacia dei soldati in combattimento: motivazioni e morale dell'esercito italiano nelle due guerre mondiali
Puoi scaricare gratuitamente questo appunto in versione integrale.