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ANALISI INTERVENTO


Raimondi (1999) illustra 3 metodi:

1. Metodo AET di Rohmert: acronimo tedesco: Analisi Ergonomica delle Mansioni.
È basata sulla teoria dello stress-train: capire quei processi che si attivano nell'uomo quando deve gestire le domande che vengono dall'ambiente (oltre 200 items a scala descrittiva e numerica e i dati codificati e riportati in schede di rilevamento per elaborazione)

Si stabilisce l'obiettivo del sistema di lavoro e si individuano le fasi con cui è stata definita l'attività da svolgere, che corrisponde a 2 momenti progettuali diversi:
• quello tecnologico: per stabilire la funzione da dare al sistema
• quello tecnico: per ripartire i compiti fra uomo e macchina (progettazione ergonomica)

Eustress: (stress buono) tensione indispensabile di tipo cognitivo, fisico e comportamentale

Strain: risposta dell'uomo alle varie stimolazioni interne e esterne, può mettere in evidenza limiti organizzativi e ambientali (es. azioni psicofisiche inadeguate).

Questo metodo per evitare incongruenze tra domanda posta dal sistema e risposta attesa, sottopone l'attività lavorativa a 3 livelli di analisi (job analysis) per stabilire:
• caratteristiche degli obiettivi da raggiungere (produzione beni o sevizi), degli strumenti usati e degli ambienti di lavoro
• risorse disponibili (materiali e psicologiche) che aiutano a facilitare lo svolgimento
• impegno cognitivo richiesto dai compiti

Sul campo la sequenza è:
• contatto con direzione aziendale (posti di lavoro da valutare)
• incontro rappresentanti sindacali, caporeparto, lavoratori, ecc
• osservazione evidenze organizzative (clima, rapporti interpersonali, comunicazione, ecc)
• interviste ai lavoratori interessati (es. retribuzione, carriera, ecc)

2. Metodo di Leamon: l'analisi organizzativa parte dagli stimoli che provengono dalle macchine che l'uomo usa.
Si ipotizzano differenti livelli di impegno cognitivo (es. percezione, memoria, elaborazione, ecc) che permettono di arrivare alle azioni sui comandi della macchina o sui materiali da trattare. Si deve tenere conto di parametri verificandone la reciproca compatibilità.

Es. un quadrista che controlla: rapporto congruente tra strumentazione/posto di lavoro/ambiente fisico: displays buona qualità spazi sufficienti e corretto layout per accedervi, adeguata illuminazione e poco rumore per recepire le segnalazioni visive e uditive.

9 blocchi di parametri da utilizzare:
1. processo di lavorazione
2. strumentazione (displays)
3. recettori (sensory) attivi nell'uomo che si rapporta alle info sia dall'interno che dalle strumentazioni in uso
4. elaborazione (processing) degli stimoli per decidere le azioni + adatte a controllare o modificare il processo
5. effettori (effectors) es mani e piedi
6. comandi (controls) es. leve, pedali, manopole per interagire con le macchine
7. posto di lavoro (work space) è lo spazio dove posizionarsi
8. ambiente fisico (environment) per i rischi a carico di organi o apparati
9. ambiente organizzato per i rapporti che l'uomo ha con le macchine e con gli altri uomini all'interno del sistema

3. Metodo di Maggi: congruenze organizzative. Parte dal concetto di “costrittività”: limitazione spazi d'autonomia e decisionalità, con ricadute negative sul benessere fisico e mentale del lavoratore.
Si adotta una visione antropocentrica della progettazione tecnico-organizzativa del lavoro (no mansioni rigide). Rispetto al modello Aet di Rohmert ,si va oltre la descrizione della mansione, si tenta di classificare e introdurre criteri interpretativo delle variabili che determinano la specificità di ogni contesto operativo.
Mutua dalla teoria dell'azione organizzativa (Simon) l'approccio sistemico che permette di valutare la costrittività come effetto dell'interazione fra varie variabili.
Elementi fondamentali:
-struttura compito o attività
-controllo e coordinamento del lavoratore (chi svolge una mansione, dove, come, in quanto tempo, perché) funzione
- conoscenze tecniche per svolgere i compiti

Interviste ai lavoratori e responsabili vari. Dalla descrizione analitica del rapporto struttura/funzione/conoscenza si può evincere le incongruenze organizzative che aumentano i rischi.

Peculiarità: chiarite le connessioni tra scelte organizzative e costrizioni si possono pensare le soluzioni alternative.

Tratto da ERGONOMIA di Laura Polizzi
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