Aspetti della catalogazione audiovisiva in Italia
In Italia si contano 10 grandi archivi e più di 200 strutture di medie e piccole dimensioni con lo scopo di salvaguardare e conservare documenti audiovisivi. Il patrimonio italiano custodito negli archivi è valutato complessivamente intorno al 50% di ciò che è stato prodotto. Tutto ciò mostra l’urgenza di un’efficace tutela della nostra memoria audiovisiva.
Finora le iniziative per censire almeno gli archivi che si occupano di conservazione di film sono state molto rare e, tra queste, le più recenti sono state "Archivi sonori" e "Guida agli archivi audiovisivi in Italia".
Oltre a offrire una soluzione per l’ordinamento di un archivio, la catalogazione degli audiovisivi va considerata soprattutto un risorsa, per le conseguenze che può avere su tutta una serie di aspetti decisivi per il settore.
Aspetti culturali: nel 1980 per la prima volta le immagini in movimento erano definite parte del patrimonio culturale di ogni nazione (i beni culturali devono essere adeguatamente conservati ma ne deve essere garantita la fruizione pubblica, il reperimento) ; nel 1989 venne raccomandata la ricerca di standard internazionali.
Aspetti commerciali: la catalogazione è fondamentale supporto della commercializzazione; il valore economico di un film è normalmente molto alto.
Aspetti economici: il documento audiovisivo, che sia riconosciuto come merce o bene culturale, è in molti casi un prodotto d’autore e come tale va tutelato.
Aspetti scientifici: gli audiovisivi sono ormai oggetto di analisi da parte non solo degli esperti del settore ma anche degli storici contemporanei; un film è ormai riconosciuto come un documento allo stesso tempo per la storia, per la storia della cultura, per la storia del cinema.
Esiste un grande pubblico (potenziale) interessato a queste fonti d’archivio e che esige l’accesso alla ricerca. È responsabilità del catalogatore compiere al prima operazione di critica delle fonti, capire le origini e l’autenticità di un documento ancora prima di metterlo a disposizione dello studioso. Questo problema è aggravato dalla dispersione del materiale audiovisivo. La catalogazione è in grado di creare se stessa: le nostre esperienze nel campo della costruzione di banche dati ci hanno fatto rilevare come le informazioni archiviate costituiscano una fonte inesauribile per la catalogazione di nuovi documenti.
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Autore:
Laura Righi
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- Università: Università degli Studi di Bologna
- Facoltà: Scienze della Comunicazione e dello Spettacolo
- Corso: Discipline dell’Arte, della Musica e dello Spettacolo
- Esame: Documentazione del patrimonio audiovisivo
- Docente: Michele Canosa
- Titolo del libro: La catalogazione dei documenti audiovisivi nell’era di Internet
- Autore del libro: G. D’Autilia
- Editore: Archivio Audiovisivo del movimento operaio e democratico
- Anno pubblicazione: 1999
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