Archivio audiovisivo INA e finalità
La situazione degli archivi e delle fonti audiovisive in Francia merita un approfondimento. Con la Svezia e in parte gli Stati Uniti è l’unico paese in cui esiste un obbligo legale di conservazione e deposito della produzione di immagine animate. L’Ina nasce nel 1949 come branca dell’ente radiotelevisivo di Stato ( Ortf ); dal 1974 possiede la gestione degli archivi della Radio e della Tv pubblica. E’ attualmente una struttura pubblica con carattere di impresa industriale e commerciale che persegue tre finalità:
1) Preservazione del patrimonio audiovisivo.
2) Servizio per le reti.
3) Valorizzazione dei fondi.
All’ Ina fa riferimento un vasto spettro di utenza in continua crescita, tale da permettere di coprire una parte crescente delle sue spese di funzionamento attraverso l’attività commerciale di vendita di repertori e di produzione. L’Ina si avvale di un sistema Bull DPS8 – 52, che utilizza un software Imago II, un sistema complesso di informazione che gestisce in modo integrato le funzioni documentarie, di raccolta dei materiali, della movimentazione, della gestione degli stock, delle informazioni giuridiche e finanziarie. Imago II utilizza un software Mistral per la gestione di basi di dati documentarie e del thesaurus. La prima fase nel trattamento di un documento viene definita dall’Ina “ analisi cronologica ”, nella quale il documentalista a casa visiona il documento durate la messa in onda, fissando le informazioni che lo caratterizzano. La seconda fase, “ descrizione del documento ”, consta tre operazioni: identificazione del documento o catalogazione, descrizione del contenuto ( dove vengono stabiliti i descrittori ), strutturazione di formati di descrizione normalizzati.
Catalogazione. Dal 1974 la Fiab a livello internazionale e la Afnor a livello francese hanno stabilito regole di catalogazione normalizzate a livello degli audiovisivi. L’Afnor nell’80 ha pubblicato una norma ( compatibile con l’Isbd ) che distingue sette aree:
Titolo e indicazione d’autore - Edizione - Responsabilità produttive - Descrizione tecnica - Serie o collana - Note - Disponibilità e prezzo
Descrizione del contenuto. Consiste a partire dalla visione del documento nel formulare un riassunto, una lista di parole chiave e nell’analizzare le singole sequenze. Tre tipi di riassunti: riassunto sintetico, riassunto descrittivo e campo sequenze caratteristiche.
L’insieme di parole chiave o descrittori deve corrispondere a tutti i livelli dell’analisi del contenuto. Ci sono tre livelli di indicizzazione. Il primo permette di classificare il programma in grandi categorie; il secondo caratterizza il o i temi trattati; il terzo caratterizza il contenuto del video.
Un esauriente progetto per l’archiviazione dei documenti audiovisivi richiede un intervento coordinato di una rosa di “esperti”chiamati a formulare proposte, a costruire modelli e a tentare sperimentazioni: archivisti, operatori del settore audiovisivo, esperti nelle specifiche vocazioni degli archivi, informatici.
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Dettagli appunto:
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Autore:
Laura Righi
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- Università: Università degli Studi di Bologna
- Facoltà: Scienze della Comunicazione e dello Spettacolo
- Corso: Discipline dell’Arte, della Musica e dello Spettacolo
- Esame: Documentazione del patrimonio audiovisivo
- Docente: Michele Canosa
- Titolo del libro: Il documento audiovisivo: tecniche e metodi per la catalogazione
- Autore del libro: A. Giannarelli, O. Martini e E. Segna
- Editore: Fondazione Archivio Audiovisivo del Movimento Operaio e Democratico
- Anno pubblicazione: 1995
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