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Psicomotricità al nido: sentirsi per gioco


I piani sopraelevati sono un’attrazione ineludibile per i bambini, che vi accedono in tempi diversi e a seconda delle proprie competenze: chi apprezza la visione panoramica che si gode da lassù il viversi alti come o più degli adulti presenti; chi si lascia cadere sul materassone sottostante; chi spicca un salto deciso dal piano d’appoggio.
Tutte queste esperienze, che chiamiamo di “gioco sensomotorio”, sono caratterizzate dalla ricerca di situazioni di tensione/distensione come pure di equilibrio/disequilibrio, proprie dello sviluppo che va dal primo dialogo corporeo adulto-bambino (sostegno, dondolo, trasporto, elevazione e lancio verso l’alto, sbilanciamento all’indietro frenato...) fino alla conquista della stazione eretta e della deambulazione, intesa, quest’ultima, come un armonico sbilanciamento nella direzione scelta attorno a cui si organizza il tipico “gioco degli eccessi” (disequilibrio e caduta).

Tratto da I LABORATORI DEL CORPO di Anna Bosetti
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